Opinioni | Quotidiano |

Sette lavoratori muoiono bruciati: lavoratori sfruttati senza sicurezza

Di Citizen Writers Domenica 1 Dicembre 2013 alle 19:37 | 0 commenti

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Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo - Prato, nella notte è andata a fuoco una fabbrica di vestiti. Sette lavoratori di nazionalità cinese hanno perso la vita e tre sono feriti gravi. Dormivano in fabbrica, in piccoli loculi. Non hanno avuto scampo. Uccisi da un modo di lavorare che non prevede umanità né dignità.Un fatto che non si può ignorare. Il lavoro e la sicurezza non si possono svendere, né si può far finta di non vedere quello che succede nei luoghi di lavoro.

Adesso si parlerà di tragedia inevitabile, annunciata. Si parlerà di lavoro nero, di evasione, di mancanza di sicurezza … si capirà che, le condizioni di vita di lavoratori ridotti allo stato di schiavitù, erano conosciute.

E, alla fine, non si farà nulla. Perché il governo taglierà i fondi a chi deve controllare. Perché non si faranno investimenti necessari. Perché non si faranno leggi adeguate e non si darà attuazione alle leggi sulla sicurezza e la dignità sul lavoro. E, soprattutto, perché il sistema industriale al quale si tende prevede sempre meno diritti e empre più sfruttamento per garantire maggiori profitti. Allora, si evidenzierà che “nelle nostre fabbriche” questo non succede, che “erano cinesi” abituati a questo modo di “lavorare”. Ma poco importa chi fosse il proprietario della fabbrica, né di quale nazionalità fossero le vittime. Erano donne e uomini che vivevano in condizioni inumane. Lavoratori sfruttati come tanti. Lavoratori che vivevano nel pericolo come quelli della ThyssenKrupp, dell'Eternit, della Marlane-Marzotto ...

Ingranaggi di un sistema spaventoso che difficilmente potrà essere “aggiustato”. Un sistema che deve essere abbattuto.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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