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Servizio Militare o Civile obbligatorio, il dibattito in Consiglio: tutti gli interventi tra cui Sergio Berlato ed Alessandra Moretti

Di Note ufficiali Martedi 4 Settembre 2018 alle 14:54 | 0 commenti

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La seduta odierna del Consiglio regionale del Veneto - riporta una nota ufficiale - è iniziata alle ore 10.45 con la prosecuzione dell’esame della Proposta di Legge Statale, da trasmettere al Parlamento nazionale, volta all’istituzione del Servizio Civile o Militare obbligatorio. Questo l’intervento del correlatore di Minoranza, Piero Ruzzante (LeU): “Non sempre l’esperienza del servizio militare obbligatorio in passato ha offerto esperienze positive, con casi di nonnismo, abusi e suicidi. 

D’altra parte, il servizio civile volontario ha sempre riscosso un notevole interesse tra i giovani, nonostante un periodo di servizio in origine più lungo. Ma la questione fondamentale è che non ritengo sufficienti 8 mesi di leva per preparare militari idonei ad affrontare le situazioni emergenziali anche nelle aree più calde del Mondo, da impegnare in conflitti bellici. In questo momento storico, invece, servono invece militari professionisti perfettamente addestrati. Questa proposta normativa non è quindi più attuale, è come tornare indietro nel tempo introducendo una vetusta corvée di Stato. Inoltre, cancellerebbe il servizio civile volontario non tenendo conto della volontà di 100 mila giovani che desiderano poter scegliere come impiegare il proprio tempo e per mancanza di adeguate risorse ora non lo possono fare. Non ritengo poi utile che i nostri ragazzi, che già stanno andandosene in gran numero dal Veneto per cercare altrove migliori condizioni di studio e di lavoro, perdano 8 mesi della loro vita per prestare servizio militare, peraltro gratuito, invece di essere impegnati in attività più proficue di studio e di ricerca, o per trovare occupazione. I nostri ragazzi, in realtà, hanno altre priorità, vorrebbero essere più valorizzati dalla Regione, con maggiori fondi per la ricerca, lo studio, la scuola, per abbonamenti agevolati nel trasporto pubblico locale. D’altra parte, questa proposta normativa presenta importanti lacune, in quanto dovrebbe prevedere permessi retribuiti, stabilire un tetto massimo settimanale di ore, il diritto all’obiezione di coscienza, la possibilità di conservare il posto di lavoro, il ripristino della visita militare, introdurre i casi di esonero. Inoltre, ci sarebbe un costo importante per ripristinare le caserme. In questo senso, ho presentato una cinquantina di emendamenti migliorativi”.

Claudio Sinigaglia (PD): “Con questa Proposta di Legge, la Lega ha scelto di inviare un chiaro messaggio politico, di svolta a Destra e sancendo l’abbandono delle istanze federaliste, dato che si vuole introdurre l’obbligatorietà educativa dei giovani e andare così contro i valori liberali. Così si afferma il fallimento del ruolo delle famiglie e di tutte le associazioni e delle agenzie educative. Che futuro stiamo assicurando ai nostri ragazzi? Inoltre, dal punto di vista organizzativo, questa proposta normativa non sta in piedi dal punto di vista organizzativo, in quanto servirebbero 15 miliardi, che non ci sono, e quindi tutte le previsioni contenute sono inapplicabili e presentano un mero valore ideologico. E poi, nell’epoca moderna, la difesa deve essere affidata a professionisti, per garantire la sicurezza del nostro Paese e per partecipare in modo adeguato alle missioni all’estero. Ormai la difesa è cibernetica. Dovremmo, invece, stanziare più fondi per il servizio civile regionale volontario e far così fronte a tutte le domande dei nostri giovani, senza escludere i due terzi delle istanze per mancanza di risorse. Infine, mi rammarica che il messaggio conclusivo delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra si riduca a introdurre la naja obbligatoria per avere un sistema educativo migliore, invece di promuovere il valore della pace e stanziare maggiori risorse per le celebrazioni e per la promozione del nostro territorio”.

Contro alla Proposta di Legge, anche Andrea Zanoni (PD), per il quale “vengono trasmessi messaggi sbagliati, dato che non si tiene conto dell’importante tessuto del volontariato presente in Veneto, obbligando persone maggiorenni a prestare servizio militare invece di essere impegnate in attività diverse, più utili per lo sviluppo della nostra società e del nostro territorio. Per non parlare dei numerosi casi, in passato, di nonnismo e di suicidi tra i militari, superiori alla media, per non parlare degli incidenti”.

Per Simone Scarabel (M5S): “Il Veneto dovrebbe essere in prima linea per promuovere la pace. Giustamente, il Presidente Zaia ha sottolineato come la bandiera veneta sia l’unica a contenere la parola pace, ma questo bellissimo messaggio va tradotto in fatti concreti. Va assolutamente tolta la parola ‘obbligatorietà’, perché mortifica il volontariato, che in Veneto è la spina dorsale su cui si regge la nostra società e di cui dobbiamo andare fieri, oltre al fatto che supplisce a molte deficienze del pubblico.  Il Servizio Militare obbligatorio è anacronistico e toglierebbe risorse a un esercito di professionisti, con pochi uomini altamente specializzati. Bisogna investire nelle tecnologie”.

Antonio Guadagnini (Siamo Veneto): “Rispetto alla naja obbligatoria ho parecchie riserve, innanzitutto di natura ideologica e morale, in quanto il concetto di Stato che impone qualcosa ai cittadini è di per sé sbagliato perché va contro le giuste istanze liberali, peraltro avendo provocato in passato guerre cruente. Anche il concetto di difendere la patria non mi piace molto ma servono militari preparati e contrattualmente garantiti come qualsiasi dipendente pubblico. Credo, altresì, che la vera formazione dei giovani debba avvenire a scuola ed essere affidata agli insegnanti”. 

Così Cristina Guarda (AMP): “i giovani veneti non sono stati interpellati, così l’immagine che si vuole dare è quella di una Politica chiusa al dialogo. Che risposte stiamo dando ai nostri ragazzi che sono duramente impegnati nella costruzione del proprio futuro? La leva militare non può essere uno strumento educativo, lo sono il volontariato, la scuola e le famiglie. Non si può fare propaganda ideologica fine a se stessa”.

Graziano Azzalin (PD): “Questo Progetto di Legge dimostra una incapacità di governo da parte della Lega, perché utilizza una sorta di ‘copia e incolla’ da una proposta normativa presentata già un anno e mezzo fa, peggiorandola sotto diversi punti di vista, in primis sotto l’aspetto legislativo e finanziario. E poi, da quando la Lega si è posta il problema di difendere i valori della Patria? Sta cercando una ricollocazione politica… Per non parlare dell’assurdo concetto di obbligatorietà, piegato a esigenze di propaganda”.

Francesca Zottis (PD): “E’ importante promuovere il senso di appartenenza e di comunità, soprattutto tra i giovani che vogliono vivere esperienze all’estero. Dovremmo studiare una forma di servizio civile volontario che possa intercettare queste esigenze. Trovo sbagliato tradire principi liberisti giusti, sostituendoli con un’idea vecchia di conservazione non più rispondente ai nostri valori. Pensiamo davvero, poi, che in 8 mesi la proposta di Legge possa centrare i propri obiettivi formativi? E poi la normativa non sta in piedi dal punto di vista finanziario e non risponde al principio della necessità di difesa”.

Sergio Berlato (FdI/AN): “Questa è indubbiamente una proposta di Destra, criticata da quanti hanno un approccio ideologico, che invece va assolutamente superato. Personalmente, della mia esperienza militare conservo un ricordo positivo che mi ha insegnato a pormi a servizio degli altri, e che ha segnato un momento di crescita come uomo. Ho imparato la disciplina, il rispetto delle regole, a fare anche ciò che non piace senza una deriva egoistica, ad arrangiarmi affrontando le difficoltà della vita. Indubbiamente il Parlamento potrà migliorare questo Progetto di Legge che in linea generale condividiamo, magari riducendo a sei mesi il periodo di servizio obbligatorio e stanziando un fondo sufficiente”.

Per Marino Zorzato (Area Popolare): “Trovo contradditorio questo atteggiamento della Maggioranza, quando in passato è stato sbandierato come uno dei più grandi successi del Centro Destra quello dell’abolizione del Servizio di Leva obbligatorio. Questa è solo una Legge di bandiera, già ‘morta’ alla nascita. E poi, ormai le caserme sono quasi tutte dismesse e ormai inutilizzate, ci vorrebbero troppi soldi per ristrutturarle. O eliminiamo la copertura finanziaria oppure, almeno, stanziamo risorse sufficienti per le iniziative contenute”.

Alessandra Moretti (PD): “C’è veramente poco di possibile in questa ennesima iniziativa propagandistica che se realizzata presenterebbe costi non sostenibili e nemmeno ipotizzabili in sede di bilancio. Non capisco come si insista su questa norma che i giovani e i militari non vogliono. Le nostre Forze dell’Ordine hanno bisogno solo di persone preparate. La Patria può essere servita anche con il servizio civile, che rafforza il senso del dovere e l’amore verso il nostro Paese e la nostra comunità”.

Il Capogruppo del Partito Democratico, Stefano Fracasso: “La cultura di solidarietà non si costruisce certo con la leva obbligatoria. Questa idea fuorviante sancirebbe il fallimento educativo affidato alla famiglia, che è l’istituzione fondante la nostra società. La realtà è diversa: i nostri migliori giovani, laureati, fuggono dal Veneto perché la nostra Regione è claustrofobica e non crea futuro”.

La seduta è stata quindi sospesa alle ore 13.00 e riprenderà alle 14.30.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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