Quotidiano | Categorie: Diritti umani

Sel replica alle dichiarazioni di Luciano Parolin sulle unioni gay

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 17 Agosto 2011 alle 17:49 | 0 commenti

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Filippo Artuso, p. il gruppo Politiche Giovanili di Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza  -  "L'onorevole del PD Paola Concia si è sposata a Francoforte. Fiori d'arancio ecc... Adesso che ha coronato il sogno d'amore, speriamo la smetta di presentare disegni di Legge ad personam (a nome del PD) in difesa di non so quali diritti NEGATI. Domanda seria, è questa la Famiglia che (tutti) si vogliono formare? Sono queste le famiglie che si devono sostenere? Il PD, quando la smette di appoggiare proposte in difesa delle LOBBY omosessuali che accampano diritti di "sostegno"?". Lasciano perplessi le parole di Parolin nei confronti del deputato del suo stesso partito, l'on. Paola Concia (a cui vanno le nostre felicitazioni per il suo matrimonio in Germania), principalmente per due motivi.

In primis, ci chiediamo se Parolin abbia mai provato a rivolgere a se stesso la domanda "è questa la famiglia che (tutti) si vogliono formare"? Ossia, è la famiglia eterosessuale la famiglia che "tutti" si vogliono formare? Ebbene, penso che l'ovvia risposta alla questione porti ad una sola conclusione: probabilmente le leggi che regolano le unioni civili dovranno essere poste in essere di modo che ogni cittadino italiano vi si possa riconoscere, qualsiasi sia la propria tendenza-inclinazione sessuale. Non si può certo pensare che uno Stato garantisca solo frazione dei propri cittadini (seppur maggioritaria) e, per di più, non dimentichiamo che oltre al dovuto riconoscimento del proprio atto sentimentale la domanda di legittimazione tratta anche di materia economica: alla morte del compagno, dopo una convivenza magari decennale, non si ha diritto a nulla. Per questo si tratta di diritti negati, negati infatti solo ad una parte della cittadinanza, in questo modo legislativamente "diversa". Parolin, nonostante sia difficile da digerire visto il suo impegno nella cittadinanza attiva, si fa rappresentante di una politica che pensa ancora la società omologata e granitica, quando invece da tempo si prospetta una società multiforme, aperta e in divenire, nella quale l'amministratore deve saper capire ed intercettare i vari cambiamenti per il bene di tutti i propri concittadini.

In secondo luogo ci si domanda come possa un dirigente di un partito, quel PD che vuole rappresentare la sinistra moderata italiana, parlare delle lotte per il riconoscimento dei diritti omosessuali come di azioni lobbistiche, paragonando le proposte di legge contro l'omofobia a leggi ad personam, nate per e nell'interesse di pochi. Forse Parolin non sa, o fa finta di non sapere, quanta violenza non solo fisica ma anche psicologica è costretta a subire ogni giorno una parte della società italiana, spesso derisa e ferita nell'orgoglio solo a causa di preferenze sessuali diverse da quelle definite "normali". Ma del resto qui viviamo, in un Paese in cui non si sa più quale sia la normalità, dove finisca la fiction e dove invece cominci il reale, dove anche il capo del Governo si permette di offendere una parte dei cittadini che rappresenta con un: "meglio appassionato di belle ragazze che gay". Proprio contro questo tipo di mentalità e contro i soprusi quotidiani che si rende necessaria (e giusta) una legge dello Stato italiano contro i delitti motivati dall'omofobia, reati tanto più ignobili perché frutto dell'incomprensione dell'amore altrui.

Dispiace dunque sentire certe dichiarazioni, soprattutto davanti all'altra faccia del PD vicentino, che delle lotte contro l'omofobia sa di poter fare un punto di forza, in un'Europa sempre più attenta alla questione, e che ha saputo rispondere in modo duro ai vaneggiamenti estivi di un suo esponente. Speriamo che tutta la sinistra italiana sappia prendere una nuova strada, che dia spazio a quei giovani che hanno la voglia di imparare, perché la conoscenza è confronto col nuovo e diverso, e che abbiano voglia di cambiare, perché sanno che solo l'accettazione e la differenziazione potranno portare ad una società più giusta ed equa. In quanto a Parolin, dice che "Ogni tanto ghe vole 'na bela scorlada ". Chissà che sappia mettere in pratica il suo stesso insegnamento e che si accorga di essere nel 2011.

 

Filippo Artuso, p. il gruppo Politiche Giovanili di Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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