Scuole medie, contributo per pagare salviette e sapone. I genitori: scuola pubblica, le tasse a cosa servono?
Giovedi 15 Ottobre 2015 alle 16:46 | 7 commenti
La foto arriva da un genitore di una scuola media della città . Si tratta della richiesta di un contributo volontario di € 22,50 per pagare salviette e saponi nei bagni, 50 fotocopie, materiale di cancelleria e persino il libretto personale dell'alunno. Caso non circoscritto, perché sarebbero molte le scuole che utilizzano questo metodo, e neppure recente, perché si fa così già da qualche anno.
La circolare è stata inviata ai genitori dall'istituto alcuni giorni fa e fa leva, per così dire, sul senso di responsabilità del genitore. O dovremmo dire sul senso di colpa, nel caso in cui uno decidesse di non pagare? "Il pagamento della quota è definito volontario. Ma come si fa a non pagare se tuo figlio si trova senza salviette e sapone in bagno? Più che volontario mi sembra un atto dovuto" fa notare il padre di un'alunna della scuola media.
"Quello che più colpisce è che stiamo parlando di una scuola media pubblica dell'obbligo. Quando ricevo una lettera di questo tipo penso che queste cose dovrebbero essere garantite dallo Stato. Le tasse le pago anche per questo, e nel mio caso si tratta di tasse prelevate direttamente alla fonte".
Il contributo, oltretutto, è richiesto per ogni singolo bambino. Quindi, se un genitore dovesse avere due figli nella stessa scuola, dovrebbe pagare due volte. Anche se, in questo caso, esiste una piccola agevolazione, perché per il secondo figlio si pagherebbero 19 euro anziché 22,50. A queste somme va però aggiunta l'assicurazione obbligatoria, e sono altri 6,50 euro. Ci sono genitori, magari di origine straniera, che hanno difficoltà ad affrontare la spesa che, per due figli, arriverebbe a 54 euro. La tariffa non è soggetta a nessuna gradualità sulla base del reddito, quindi è uguale per tutti, a prescindere da quanto una famiglia sia più o meno abbiente.
"Questa cosa va avanti da alcuni anni ormai, ma mi preoccupa che ormai ci siamo rassegnati, che sia diventato un dato di fatto, una prassi" spiega sconsolato il padre dell'alunna. "E in più, mentre lo Stato non assicura nemmeno il materiale essenziale per le scuole pubbliche, allo stesso tempo con le tasse dei contribuenti finanzia le scuole private".
solo per precisazione, perché solo ora e non già nei primi anni '70?
Comunque, 100 euro al mese a bambino? significa che in una classe non ci paghi nemmeno una maestra. Il resto (altra maestra, struttura, materiale, bollette, ecc.) è risparmiato.
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Ora sono un docente pensionato, ma vedo che dopo 40 anni le cose non sono cambiate per niente ma sono peggiorate. Le famiglie, i genitori, partecipano alla vita della scuola, ma solo come operai, pittori, piastrellisti, raccoglitori di fondi ma, senza nessun diritto decisionale nelle cose NON DIDATTICHE. La scuola va per conto proprio, le famiglie sottoposte a continue richieste con notevoli disagi e difficoltà. Fosse solo pagare 20 € sarebbe il meno, non ci siamo come Orari, Trasparenza, Valutazione, trasporti, mensa, tempo libero, lezioni per casa. Il Governo ha decantato il progetto scolastico ma Era ed E' un nuovo Contratto Sindacale per i Docenti, una Tantum per non perdere voti, altro che scuola NUOVA, siamo come prima - peggio di prima. Se una famiglia non ha nonni o parenti come la mettiamo con l'orario di Apertura della Scuola, quando i bidelli, nemmeno aprono il cancello! Gli Istituti Scolastici dovrebbero essere aperti dalle 7.00 alle 17.00 con la presenza dei Docenti che dovrebbero essere presenti a scuola 30 ore settimanali come tutti 18/20 di insegnamento 10/12 per TUTTI i servizi supplenze comprese, questa sarebbe la VERA RIVOLUZIONE un grande servizio reso al paese, alla comunità, alle famiglie, ai GIOVANI. Invece....? Mala tempora currunt.