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Sciopero e incontro del fronte unito di resistenza anticapitalista a Vicenza

Di Edoardo Pepe Giovedi 23 Ottobre 2014 alle 18:41 | 0 commenti

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Il gruppo “Lettera Aperta” Vicenza, formato da Sinistra Anticapitalista, PDCI, Massimo D’Angelo (Il Sindacato è un’altra cosa in CGIL), Luc Thibault (RSU/USB Greta), Roberto Galvanin (USB Lavoro Privato), Federico Martelletto (USB Pubblico Impiego) si compatta per un fronte unito di resistenza anticapitalista.

Venerdì 24 ottobre ci sarà lo sciopero generale nazionale indetto dall’Usb con altri sindacati conflittuali di base (Orsa, Unicobas), e a Vicenza la manifestazione partirà alle 8.30 da via Formenton, Casa di riposo S. Camillo “dove è in corso la lotta per il ripristino delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi”.

E intanto a Vicenza stanno preparando un incontro per sabato 22 novembre su “Lavorare tutti, lavorare meno e meglio, lavorare per vivere, non morire per il lavoro: le fabbriche assassine, i processi, le lotte”.

 

Di seguito l'appello ai lavoratori.

Il quadro sociale, politico ed economico in cui ci troviamo è drammaticamente segnato dal precipitare della condizione materiale per milioni di lavoratori, lavoratrici, pensionati e giovani (...) Il crollo di salari e pensioni, la precarietà come condizione generale, la crescente disoccupazione, l'aumento della fatica e dei rischi per chi lavora sono dati evidenti.

In Italia il Governo Renzi, approfittando sia del largo consenso bipartisan  in parlamento, sia del crollo di fiducia nei sindacati confederali - che col c. d. ”testo unico” sulla rappresentanza tentano di imporre il loro monopolio sulle trattative al prezzo di vergognosi compromessi a danno dei lavoratori -, sta realizzando in pieno, meglio di Monti e Letta, tutte le misure di austerità  imposte dalla troika Europea (BCE –Fondo monetario –Commissione Europea),  mentre si vanta dicontrattarle come presidente di turno (per sei mesi) del consiglio dei ministri della UE. E intanto si dichiara entusiasta del TTIP (partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti) che fra UE e USA “potrebbe creare centinaia di migliaia di posti di lavoro” - naturalmente esposti ai capricci dei “Mercati”, sempre più precari, sottopagati e sfruttati, come è previsto dal “Jobs Act” (la nuova legge sul lavoro che dovrebbe “favorire gli investimenti” nel nostro Paese). Ma questo Renzi non lo dice.

Più in generale, i singoli provvedimenti governativi atti a ridurre le capacità di resistenza e a favorire il progressivo peggioramento delle condizioni dei lavoratori, sono solo specifici tasselli di un disegno più complessivo  che vede il tentativo del padronato nazionale ed internazionale di scaricare la propria crisi sistemica e prolungata  sulle classi subalterne, approfittando dei rapporti di forza ora a lui più favorevoli. Si tratta, insomma, del tentativo di asservire in modo definitivo e duraturo le forze del lavoro alle logiche concorrenziali del capitale, che oggi si presentano più che mai come logiche di guerra globale per la conquista dei mercati e dei profitti residuali. Per fare ciò è necessario depotenziare e disgregare gli strumenti di difesa e di lotta di classe antagonisti ancora esistenti e potenziali, imprimendo  anche una svolta autoritaria agli stessi meccanismi di democrazia borghese.

E quando si dice guerra globale basta osservare il tragico scontro in atto fra i diversi “blocchi” imperialisti nel Medio (e Vicino) Oriente e nell’Est Europeo: scontro economico (in particolare per la gestione delle fonti energetiche fossili, petrolio e gas), politico/sociale (per l’egemonia sui gruppi di potere nei “Paesi di frontiera”) e militare (con l’uso di milizie locali, di volta in volta definite “alleate” o “terroriste” a seconda delle convenienze, e di armamenti sempre più micidiali, fino alla  minaccia nucleare).

Dunque, si può (anzi si deve) discutere sui tempi, sui modi e sull’efficacia di questa e di altre iniziative di mobilitazione, sulle forme organizzative, sulla praticabilità degli obiettivi, sulla credibilità di chi li propone, ecc.. Ma non sulla necessità e l’urgenza di PASSARE ALL’AZIONE per far maturare NELLE ESPERIENZE DI LOTTA la COSCIENZA DI CLASSE, cioè la consapevolezza che LA FORZA LAVORO ORGANIZZATA è la risorsa economica fondamentale, perché è la sola capace di produrre la RICCHEZZA REALE NECESSARIA ALLO SVILUPPO SANO ED EQUILIBRATO DELLA SOCIETÀ. 

- COMBATTERE contro l’arretramento dei diritti, la sospensione delle tutele, l’abolizione “di fatto” dello statuto dei lavoratori e dei  contratti collettivi, il “sequestro” arbitrario della rappresentanza, la sterilizzazione degli ammortizzatori sociali,  le esternalizzazioni diffuse nei servizi collettivi. 

- RICOMPORRE la frammentazione delle forze con iniziative unitarie capaci di maggior efficacia.

- COLMARE il vuoto politico che esiste in italia e costruire un’adeguata risposta di classe.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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