Sciopero bancari, in 20 mila rischiano il posto: sotto accusa gli stipendi stellari
Giovedi 31 Ottobre 2013 alle 13:49 | 2 commenti
Dopo nove anni i lavoratori delle banche tornano a scioperare. Nel 2004 si protestava per il rinnovo del contratto di categoria. Oggi per la disdetta con dieci mesi di anticipo rispetto alla scadenza da parte dell’Abi, associazione delle banche italiane, di quello stesso contratto siglato nel gennaio del 2012. Una decisione presa in maniera unilaterale e che ha gravi conseguenze per i lavoratori. Dalla riduzione dello stipendio alla possibilità per le banche di procedere con licenziamenti collettivi, a partire dai dipendenti più giovani.
Fisac Cgil, Fiba Cisl, Uilca Uil e DirCredito, Fabi, Sinfub, Ugl hanno indetto quindi una giornata di sciopero nazionale che vede a Vicenza la presenza in via Cavour di un sit in e gazebo. “Il 16 settembre Abi ha deciso di revocare il contratto nazionale perché troppo oneroso e non sostenibile. La versione ufficiale è che la crisi economica rende necessario un taglio del costo del lavoro, ma la verità è che le perdite sono dovute alle decisioni e agli stipendi dei vertici. I top manager avrebbero dovuto ridurre la loro retribuzione del quattro percento ed ovviamente non è stato fatto. Ora a rimetterci sono i lavoratoriâ€, spiega Luigi Bertola Dirigente provinciale UGL Credito Vicenza. E la denuncia delle sigle sindacali non si ferma qui. L’Abi ha infatti stimato 20 mila esuberi da assorbire in due anni. “Il fondo esuberi, scaduto oggi e prorogato fino alla fine dell’anno, permette di accelerare l’uscita dal lavoro di persone anziane. – afferma Stefano Garbin della Fisac Cgil di Vicenza - Se non verrà rinnovato ci saranno licenziamenti collettivi a partire dai più giovaniâ€. Per tutti questi motivi la Fiba Cisl vicentina ha avviato una raccolta firme per sollecitare una legge nazionale che metta un tetto alle retribuzioni dei top manager. Il timore è che se i compensi stellari dei dirigenti non troveranno un freno le perdite del settore peseranno tutte sulle spalle dei 310 mila bancari italiani.Â
Cgil Vicenza - Sciopero dei lavoratori delle banche stamani a Vicenza. Fisac Cgil, Fiba Cisl, Uilca Uil, DirCredito, Fabi, Sinfub e Ugl hanno dato vita ad un presidio in contrà Cavour e distribuito volantini per spiegare le ragioni della protesta. In testa vi è la disdetta del contratto nazionale del lavoro. “L'Abi lo ha disdetto il 16 settembre scorso, con un anticipo di dieci mesi – dichiara Stefano Garbin, segretario generale della Fisac Cgil di Vicenza -. Inoltre ha annunciato l'esubero di 20mila lavoratori su una categoria che ne conta circa 310mila, e messo in discussione l'ammortizzatore sociale di categoria che ha sempre permesso di accompagnare all'uscita le persone più anziane pre-pensionandole, senza utilizzare i fondi dell'Inps. Le banche sostengono che sia troppo costoso e che i lavoratori siano troppo vecchi e poco elastici ai cambiamentiâ€.
Sotto accusa ci sono anche i manager che, spiega Garbin, “pensano a fare utili per gli azionisti, invece di far ripartire l'economia italiana e di dare fiducia alle aziende. La causa delle difficoltà delle banche non sta nel costo del lavoro come vogliono far credere, perché esso è più basso addirittura di tutti i crediti inesigibiliâ€.
“I banchieri – conclude il segretario – non sono adatti a far ripartire l'economia in Italia e il malgoverno delle banche non può essere imputato ai lavoratori, disdettando il contratto e tagliando l'occupazioneâ€.
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