"Scioperare, protestare non serve a niente", lo dice il milionario Marchionne
Mercoledi 19 Ottobre 2011 alle 20:27 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdSÂ -Â "Scioperare, protestare non serve a niente", lo dice Marchionne a chi prende salari da fame, a chi perde il posto di lavoro, a chi viene sfruttato. Lo dice Marchionne dall'alto dei milioni di euro che prende ogni anno per tagliare posti di lavoro in Italia. Lo dice Marchionne, un manager mediocre, visti i risultati dell'azienda che dirige, il crollo di immatricolazioni della Fiat (-7,8% nell'ultimo mese) e il suo declassamento da parte dell'agenzia di rating americana Ficht (da Bb+ a Bb).
Marchionne non perde occasione per pontificare, attaccare i lavoratori, dire qualche banalità ... e, così, sviare l'attenzione dalla sua mediocrità e dalla evidente incapacità di risolvere i problemi industriali del gruppo che dirige.
Scioperare e protestare serve. Serve a non diventare servi come vorrebbe Marchionne. Tenere alta la testa e la schiena diritta è l'unica arma (democratica e costituzionale) che hanno i lavoratori per far capire a chi ha delocalizzato e chiuso interi stabilimenti (come Termini Imerese e la
Irisbus) che sono proprio "lorsignori" e i manager incapaci come Marchionne che devono pagare la crisi.
Protestare e scioperare serve per mantenere viva quella dignità di lavoratori e cittadini che Marchionne e soci non sanno cosa sia.
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