Schio e la ferrovia per Vicenza
Domenica 1 Gennaio 2012 alle 17:04 | 0 commenti
Guido Zentile, Roberto Fogagnoli, Prc FdS - All'inizio di quest'anno NTV - Nuovo Trasporto Viaggiatori, la nuova compagnia ferroviaria privata (quella di Montezemolo tanto per intenderci), conosciuta per i suoi treni ALSTOM ad alta velocità - rosso bordeaux, chiamati Italo - inizierà il regolare servizio, tra Milano e Roma, poi nelle altre tratte principali (fra cui anche Venezia - Roma), mano a mano che saranno resi disponibili tutti i mezzi. Una flotta di 25 treni (vedi http://www.ntvspa.it).
La presentazione ufficiale del treno Italo è avvenuta lo scorso 13 dicembre (2011) all'interno delle officine - deposito di Nola, costruite ex novo per ospitare i treni di Montezemolo.
Il viaggiatore - cliente (non chiamiamolo utente, troppo proletario) avrà a disposizione il meglio del confort, della tecnologia, e della tranquillità , in un ambiente distensivo che ti permette di raggiungere riposato le due città , sia se ti sposti per affari o lavoro, sia per turismo. Tutto questo in poche ore: si parte al mattino dalla stazione di Milano Porta Garibaldi, si sale a bordo del treno dove troverai il tuo comodo posto a sedere, in un ambiente spazioso e di ampio respiro, dove potrai leggere il tuo quotidiano, collegarti con il notebook ad internet, telefonare alla mamma, o alla morosa, o al collega di lavoro. Nella stessa mattinata si arriva a Roma (Tiburtina o Ostiense), dopo un viaggio non-stop di circa tre ore. Roma la capitale d'Italia, Roma città aperta, è arrivato Italo.
Nello stesso momento, al mattino, alla stazione di Schio l'utente proletario (impiegato, operario, commesso, studente ..., insomma oggi ci sono tante occupazioni) vorrebbe prendere il treno per andare semplicemente a Vicenza (il capoluogo di provincia a circa 30 km.), ed anche, per alcuni, approfittare delle coincidenze per Verona, o per Padova - Venezia. I classici spostamenti da pendolare, il settore del trasporto pubblico maggiormente utilizzato.
L'impatto con la stazione è da ambiente di "C'era una volta il West", non c'è personale di stazione, l'impianto è disabilitato di alcune funzioni operative, e dal primo gennaio nemmeno più biglietti per l'intera rete FS, nè sportello informazioni; per il biglietto Schio-VI solo l'emettitrice automatica (quando funziona), oppure alcuni punti vendita, durante l'orario di apertura, fra i quali l'edicola della stazione, sempre più isolata, che avrà vita breve. Il titolo di viaggio, però, ti permette di fare un percorso base e breve, tale che se devi prendere un treno Freccia Bianca, o di qualche altro colore, una volta giunto a Vicenza devi recarti alla biglietteria della stazione ed acquistare il biglietto specifico per il treno specifico.
Questo il primo impatto; il secondo, per salire sul treno devi andare in fondo alla banchina, e non più sotto la tettoia-pensilina di fronte all'ingresso. Una breve, simpatica e disagevole passeggiata, soprattutto quando piove: il treno sosta all'ingresso della stazione, area carico-scarico collettame.
Successivo impatto: il treno, nuovo, moderno, ma piccolo, è il Minuetto, composto da tre elementi bloccati, non sufficienti a contenere l'assalto dell'utenza. In poco tempo l'effetto sardina è attivo. C'è chi fa un tentativo di chiamare con il telefonino la mamma o la morosa, ma non ci riesce, forse lanciando un grido disperato ha qualche possibilità .
Finalmente, in ritardo, si parte. E' un treno regionale (come tutti quelli della Vicenza-Schio) e gli utenti delle stazioni lungo il percorso (Thiene e Dueville, ad esempio) vi vorrebbero salire, ma l'ambiente è cosi invitante e di ampio respiro da disincentivare qualsiasi tentativo di creare disturbo agli occupanti del treno.
Chilometri che non sembrano terminare mai e puntualmente in ritardo si arriva a Vicenza. Naturalmente le coincidenze sono saltate, sarà per una prossima volta. Ma cosa vuoi, mettere sullo stesso piano una Freccia (di qualsiasi colore) con un treno regionale? Nemmeno fra gli stessi regionali c'è il rispetto della coincidenza, e quindi tutti a terra.
La storiella si ripete tutte le mattine non solo a Schio, ma in tutte le ormai dimenticate stazioni (o fermate) intermedie usufruite dai viaggiatori pendolari, i quali usano l'unico mezzo che per brevi percorsi dovrebbe dare garanzia di viaggiare con sicurezza e tranquillità : il treno regionale.
Trenitalia oltre a privilegiare compagnie private che utilizzano i treni ad alta velocità per le tratte a medio-lungo percorso, e, naturalmente anche se stessa con mezzi analoghi, sta attuando un politica di massacro per il trasporto locale, dalla riduzione dell'offerta alla carenza dei treni e dei servizi di stazione. Ora da gennaio arriva anche la chiusura delle biglietterie di alcuni stazioni importanti come bacino d'utenza, come, ad esempio, la già citata Schio, e Cittadella. Non è sufficiente la disponibilità finanziaria della Regione Veneto (in ogni caso scarsa, sulla quale anche qui si continua a tagliare), ma ci vuole un impegno forte e preciso di Trenitalia, e di RFI, per ridare alla ferrovia l'immagine reale di una grande famiglia al servizio della comunità , che offre un servizio essenzialmente pubblico e non concorrenziale.
Guido Zentile
Responsabile dipartimento ambiente e territorio, e mobilità sostenibile
PRC-FdS - Federazione di Vicenza
Roberto Fogagnoli
Segretario circolo “Pietro Tressoâ€
PRC – FdS Schio
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