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Scelta non tra "a favore o contro" unioni gay: ma tra propaganda o linee su futuro del Paese

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 18 Agosto 2011 alle 20:28 | 0 commenti

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Riceviamo da Matteo Quero, consigliere provinciale del Partito Democratico, su [email protected] e pubblichiamo.

Famiglie: il futuro del Paese è la vera posta in gioco
Nel dibattito che in questi giorni ha animato il Pd vicentino, si è tornati apparentemente a contrapporre due principi: il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto omosessuali e la "difesa" della famiglia. Credo che questa contrapposizione abbia poco senso e che la discussione pubblica su entrambi questi temi debba fare uno scatto di qualità.

Come fondatore di un circolo di cultura politica che ha in "nessun escluso" il suo principio ispiratore, prima che il suo nome, credo che sui temi dei diritti civili l'Italia debba, semplicemente, dare attuazione a quanto sancito nella carta costituzionale all'articolo 3, laddove si stabilisce l'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzioni di rango sociale, origine etnica, credo religioso od orientamento sessuale. Sono anche convinto che temi cruciali come quello del riconoscimento legale delle coppie di fatto debbano trovare una soluzione in una legge nazionale, perché temi di questo tipo non possono esaurirsi nella testimonianza simbolica condotta a livello locale da alcune amministrazioni comunali.
Ma sono soprattutto convinto che occorra chiarirsi su un punto. La minaccia alla famiglia "tradizionale" come cellula essenziale dello sviluppo sociale non viene dall'istanza di chi cerca un riconoscimento legale delle coppie di fatto. Viene piuttosto dalla sequenza ininterrotte di scelte politiche, nel campo sociale e fiscale prima di tutto, che stanno finendo col rendere la costruzione di una nuova famiglia un'impresa controcorrente. Il famoso bonus bebè è inesistente. Il quoziente familiare nell'applicazione delle tasse è un miraggio da anni. Le stesse detrazioni fiscali sono destinate ad essere ridimensionate, se non a scomparire, grazie alle lungimiranti scelte estive del Governo Berlusconi: una scelta folle, che per ricercare un apparente contenimento dei costi, finirà per incoraggiare l'evasione diffusa che a parole si proclama di voler stanare. E a livello locale? In Veneto e nel vicentino, il mondo delle autonomie locali ha saputo costruire nel campo del sociale delle vere e proprie eccellenze. Ora sono messe in pericolo dalla scure dei tagli lineari agli enti locali continuamente inaspriti dal Governo Berlusconi.
Il centrodestra che tollera il premier del "bunga bunga", ha strumentalizzato per vent'anni l'ossequio alla famiglia tradizionale, ma nella pratica ha assunto scelte devastanti. Da padre di tre figli, dico che sul tema della famiglia la penso come il Cardinal Martini: il nodo non è la difesa della famiglia, ma la sua promozione. Io credo che la famiglia si promuova con le scelte politiche concrete. Quando mancano queste, la famiglia è costretta a battere in ritirata. Ed è quello che sta avvenendo in Italia, con conseguenze per il nostro futuro che la politica sta drammaticamente sottovalutando.
Il risultato concreto di vent'anni di discussioni ideologiche su questi temi è nel dato desolante della natalità: l'Italia è uno dei paesi più vecchi al mondo e dove nascono meno figli. Se non ci fossero i nati da genitori stranieri, quegli stessi bambini che quando compiranno 18 anni saranno senza cittadinanza e quindi stranieri nel paese in cui sono cresciuti, il saldo demografico del nostro paese sarebbe negativo. Un paese più vecchio è un paese meno dinamico, meno ricco, meno sicuro e più impaurito, meno autosufficiente e più vulnerabile. Insomma, è un paese in declino, sul piano sociale, economico, culturale.
In questi giorni la politica italiana discute le misure per rendere sostenibile un debito pubblico accumulato nei decenni, cresciuto negli ultimi anni, destinato in mancanza di interventi radicali a bruciare lo sviluppo futuro del paese, schiacciando le prospettive delle nuove generazioni. Una politica efficiente della famiglia è l'unica leva che può rendere in prospettiva più sostenibile questo fardello, che altrimenti ricadrà sulle spalle di un numero sempre più ristretto di giovani lavoratori, azzerandone le speranze di benessere durevole.
Oggi la scelta non è tra chi si schiera a favore e chi contro la presunta lobby gay. Oggi la scelta è tra chi su temi decisivi, come la promozione della famiglia, si limita alla propaganda, e chi è pronto a fare scelte concrete e capaci di guardare al futuro. Credo che se la nostra discussione pubblica si concentrasse su quali sono queste misure, farebbe un servizio migliore al paese: a quello che c'è oggi, e soprattutto a quello che verrà domani.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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