Scandalo Tac o Tav che sia: è tempo da Lupi, Variati freni
Lunedi 16 Marzo 2015 alle 23:13 | 0 commenti
«La Procura di Firenze ipotizza corruzione e turbativa d'asta sulle grandi opere: sotto la lente c'è anche la Brescia-Verona ferroviaria. Nel registro dei pm anche Giulio Burchi, ad di A4 holding, per il periodo in cui era presidente di Italferr», questo è il sommario di VeneziePost ma anche il succo della notizia che oggi è stata data da tutti i media nazional e che rimbalzerà ovunque per giorni e giorni sull'ennesimo scandalo che riguarda le grandi opere.Â
Nello specifico molto probabilmente anche la Tav/Tac nel nord est e... il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, che è ancora più noto a Vicenza da quando, avendo come sponda le categorie economiche di Vicenza, sponsor del progetto, la maggioranza che sosiene la giunta Variati e il referente già sartoriano dell'NCD Costantino Toniolo, che si è appena ricandidato in regione, ha spinto sull'acceleratore della doppia stazione in Fiera e a Borgo Berga promettendo e garantendo fondi a go go. Purchè si facesse presto...
Un presto che alla luce delle pesanti accuse della procura fiorentina a ben 50 indagati eccellenti, tra cui alcuni tradotti nelle patrie galere, va valutato con attenzione da tutti e non solo da noi, i soliti cattivi malpensanti, che fin dall'inizio abbiamo avanzato dubbi sulle procedure fin troppo veloci volute dal referente ciellino Lupi, successore nel ruolo del ben noto Formigoni, per decisioni enormemente impattanti su Vicenza e sul suo già martoriato territorio.
«A proposito di Lupi, che oggi era in Veneto, a Belluno e Treviso, per aggiornare sullo stato di avanzamento di opere locali - scrive sempre VeneziePost - il ministro non è indagato, ma compare nelle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta. Prima il ministro sembra garantire Incalza, che ad oggi non ha più incarichi in essere con il governo, sul mantenimento della struttura di cui è a capo: “...su questa roba ci sarò io e ti garantisco che se viene abolita la Struttura Tecnica di Missione non c'e' più il governo!â€, dice Lupi ad Incalza il 16 dicembre 2014 in una telefonata intercettata dal Ros nell'ambito dell'inchiesta di Firenze. Poi, spuntano altre telefonate che sembrano chiamare in causa il figlio di Lupi, Luca...», giovane ingegnere assunto da uno degli imprenditori che avrebbe avuto vantaggi negli appalti messi in discussione a Firenze.
Nulla è definito, sia ben chiaro, anche se dall'Expo al Mose gli inqiurenti ultimamente ci hanno presso eccome su un sistema corruttivo che sembra permei gran parte delle grandi opere.
Siamo sicuri a questo punto, però, che almeno Achille Variati, dopo aver accettato di chiamare col nome giusto di Alta Capacità quella che veniva spacciata come Alta Velocità , grazie al nostro martellamento, non solo formale ma volto a smascherare la prima truffa, quella mediatica, non si limiterà a dirsi "colpito" dagi avvenimenti ma ora frenerà anche sul resto.
Prendendosi e dando alla città e al territorio, già dilaniato dal modo sconsiderato di gestire la base Dal Molin - Del Din,  il tempo giusto per riflettere.
Perchè, se è vero che non si può bloccare tutto in Italia per i continui sospetti di malaffare, non si può neanche continuare a far finta di niente, invocando nuova trasparenza, nominando una serie infinita di commissari e patteggiando, spesso se non sempre, pene ridicole rispetto ai danni incalcolabili arrecati ai residui imprenditori onesti e all'economia dello Stato.
E spesso, troppo spesso irreversibili per l'ambiente e la qualità della vita.
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