In zona Gogna una sinti vuole solo vivaio. A Zocca e Cangini: e abusi condonati nella zona?
Sabato 16 Luglio 2011 alle 15:32 | 0 commenti
Riceviamo su [email protected] da Irene Rui e Guido Zentile e pubblichiamo
A seguito della domanda del consigliere comunale Zocca e della risposta dell'assessore Cangini, vorremmo precisare, che in quell'area non c'è l'intenzione da parte della signora Casadio di creare un'area residenziale, bensì di poter usufruire del campo a scopo prettamente agricolo e, viste le dimensioni, di appena 4.500 mq., creare un vivaio per piccole piante (qui la photo gallery).
La signora è consapevole di aver sbagliato nel pensare di sistemare esteticamente il campo con del ghiaino, ed è pronta a sanare l'abuso. L'area si trova si in zona di tutela paesaggistica (norma di piano regolatore), ma non è in fascia a vincolo ambientale-paesaggistico (legge nazionale).
Inoltre se Cangini, andasse a vedere le pratiche edilizie, si accorgerebbe che qualche anno fa la signora ha chiesto regolarmente l'autorizzazione per la recinzione e il passo carraio, tra l'altro già presente all'atto dell'acquisto dell'area. Per quanto riguarda l'allaccio elettrico, Zocca dovrebbe sapere, conoscendo benissimo la zona, che in quel posto, non essendo predisposti sottoservizi, tutte le abitazioni devono chiedere all'AIM di poter fare dei lavori con escavazione, ciò che è stato fatto regolarmente per portare l'allaccio sino all'ingresso del lotto, e dove è stato regolarmente richiesto il contattore per un'attività ad uso agricolo (vivaio). Dove abbia poi visto Zocca la predisposizione a microarea, o campeggio e colonnine, o quant'altro, ci piacerebbe capire.
Quello che è certo è che nei confronti della signora Casadio, si è attuata una vera usurpazione dei diritti non solo civili, ma anche costituzionali; si è fatto un abuso d'ufficio con eccesso di potere, non avendo nemmeno avviato la pratica per abuso edilizio, bensì procedendo con un atto penale illecito e viziato, con un processo alle intenzioni, tra l'altro sbagliate. L'assessore Cangini, invece di continuare ad errare su questo caso, cerchi di togliere l'abuso penale dagli atti d'ufficio, e faccia ritirare l'ordinanza avviando come da legge la pratica amministrativa per abuso edilizio, dando così la possibilità alla signora di sanare e di poter un giorno aprire la sua attività .
Poiché la signora è una sinti e non una maggioritaria, si preferisce fare un processo alle intenzioni basato, su stereotipi e non risolvere la questione. Ci chiediamo, visto i precedenti, perché per chi ha realmente edificato in quella zona, in modo visivamente abusivo, si è preferito far finta di niente e lasciare che i condoni sanassero gli immobili, alcuni dei quali, per altro, sono abbandonati?
Parlando di abusi ecco come viene rispettato il territorio dai vicini (vedi carrellata fotografica di di Guido Zentile). Dimenticavamo, questa è gente per bene (racli o gagi) non sinti o rom.
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