“Round Trip” frode di 133 milioni di IVA evasa, le interviste alla GdF e a Cappelleri: ecco i nomi dei vicentini arrestati
Mercoledi 12 Ottobre 2016 alle 18:43 | 0 commenti
Numeri da capogiro quelli emersi oggi presso la caserma della Guardia di Finanza di Vicenza (qui maggiori dettagli). Sono 29 le persone messe in stato di fermo, mentre 218 sono il totale degli indagati, 180 le società coinvolte, un giro d'affari che interessa non solo il territorio vicentino ma tutto il territorio nazionale e internazionale. L'organizzazione, come hanno spiegato durante la conferenza il Tenente Colonnello Fabio Dametto ed il Capitano Angelo Aloi, attraverso una rete di società , "cartiere" e altre "filtri broker" sono riuscite a evadere IVA per un totale di 133.417.134 milioni di euro, con un fatturato complessivo per operazioni inesitenti di 926.277.829 milioni di euro, che permetteva cosi alle società di evadere imposte nei confronti dello stato e alla fine di operare una concorrenza sleale sul mercato.
Tra gli arrestati anche alcuni residenti nel vicentino e nella zona di Bassano, tra i quali figura anche un cittadino straniero ma residente da anni a Vicenza.
Grande la soddisfazione del Generale di divisione e comandante regionale del Veneto Antonino Maggiore per una indagine lunga che mette un freno a questa rete criminale portata a compimento dalla Guardia di Finanza di Vicenza ma con il lavoro condiviso della polizia giudiziaria sotto la coordinazione del sostituto procuratore della Repubblica Barbara De Munari.
Apprezzamenti anche dal procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri, il quale dopo aver ringraziato il lavoro della procura e della dottoressa De Munari ha tenutio a sottolineare il grande lavoro della Guardia di Finanza di Vicenza.
Non da meno è stato il commento del Colonnello Crescenzo Sciaraffa comandante della GdF di Vicenza, che a margine dell'incontro ha deltto "una risposta concreta e repressiva alle frodi di natura fiscale a carattere transnazionale. Sono numeri che per quanto riguarda l'investigazione possono essere conseguiti attraverso grandi capacità investigative e competenze".
I vicentini finiti in carcere sono Paolo Majan, 62 anni, di Torri di Quartesolo, Emanuele Gobbo, quarantaduenne di Bassano, Massimo Cattelan, 51 anni di Nanto, suo fratello Umberto di 48 anni, anch'egli residente a Nanto, Giuseppe Carlesso di 45 anni e residente a Rosà , Nikola Strainovic di 27 anni, di nazionalità serba ma residente a Vicenza da diversi anni, Flavio Panato di 51 anni e residente a Creazzo, Giovanni Marcante, 48 anni di Altavilla.
Come precisato dal Colonnello Dametto, Panato è titolare dell'ATIG, azienda che si occupa di vendita di materiale elettronico e di informatica, mentre Giovanni Marcante è il suo responsabile amministrativo "questi non fanno parte dell'associazione, però hanno collaborato in modo molto massiccio con quest'organizzazione per contribuire al ciclo. L'Atig fungeva da società filtro".
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