Rolando: indennizzi Dal Molin, lacerazioni da sanare
Domenica 27 Giugno 2010 alle 17:19 | 0 commenti
Giovanni Rolando, Lista per Variati - E' una buona notizia, ottima direi. Per Vicenza. Notizia che va nella direzione da noi sempre auspicata : ottenere alla comunità di Vicenza la sovranità su quell'area Dal Molin est e per la quale l'amministrazione e il consiglio comunale hanno elaborato e votato un progetto di Parco della Pace. Per la fruibilità di tutti i cittadini.
Acquisire l'area, valorizzarla come grande polmone verde, metterla a disposizione della gente, è un obiettivo per il quale ci battiamo da tempo. Questa notizia che io ho appreso ieri direttamente dal sindaco con una telefonata da Shanghai è la prima buona notizia di questa vicenda storica dell'ex aeroporto Dal Molin trasformato in nuova base militare USA.
Solo la grandissima determinazione e tenacia dell'amministrazione comunale, accompagnata e sostenuta dall'ampio straordinario movimento del popolo vicentino che ha saputo fin qui lottare coraggiosamente e che mai si sono arresi ai poteri centrali dei governi di destra e Lega e di centro sinistra e alle potenti lobby economiche, ha consentito di conquistare questo primo grande risultato.
La lotta democratica e civile, della gente e di questa maggioranza democratica e civica paga.
Non può ancora sanare una ferita profonda inferta alla nostra città ma un grande Parco della Pace, la realizzazione di altre infrastrutture al servizio dei cittadini di Vicenza, può lenire e contribuire a riparare parzialmente al danno grave arrecato alla città con la costruzione della nuova base militare straniera al Dal Molin oltre a quella già esistente in zona est della Ederle.
E' bene dirlo chiaramente. C'è stata rottura della convivenza con la scelta imposta della nuova base militare. Rottura grave fra i governi e l'elettorato. C'è stata lacerazione profonda all'interno del tessuto connettivo e sociale della nostra comunità .
Queste rotture e lacerazioni sono state profonde e rimarranno reali e visibili per decenni con la costruzione e permanenza della nuova base. Qui a Vicenza ci sarà la casa madre dell'unica brigata aviotrasportata Usa in Europa, piattaforma per le guerre annunciate e in fase di svolgimento nel mondo. Qui s'è scelto di non discutere democraticamente con i rappresentanti del popolo eletti democraticamente. Qui si è scelto di imporre alla comunità come stare a Vicenza , come convivere a Vicenza nei prossimi decenni.
E' un grande, enorme problema politico e sociale. Qui solo con la politica , con la dura fatica della politica, si potrà ricostruire la convivenza, attraverso la partecipazione alle scelte. E' l'unico strumento che il popolo ha, che noi abbiamo. Questo vulnus, questa ferita potrà forse essere risanata. Ma ci vorrà del tempo, ci vorranno risarcimenti materiali e morali, questo appena ottenuto può essere l'inizio di un cammino nuovo da percorrere nella trasparenza totale.
Tutta la fase della progettualità del Parco della Pace e delle nuove infrastrutture viarie e altre opere noi vogliamo portarle avanti in un rapporto stretto con i cittadini, con la comunità vicentina. Così potremo ricostruire la fiducia nelle istituzioni, indispensabile per il vivere civile.
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