Ciambetti riesce sempre a stupire: chirurgo non può nascondere gravità di un male
Sabato 17 Settembre 2011 alle 11:08 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella, segretario provinciale PdCI FdS e pubblichiamo.
Roberto Ciambetti riesce sempre a stupire. Mi riferisco al suo articolo che inizia con la frase "il chirurgo non è colpevole dell'ascesso che è chiamato ad incidere". Una metafora comprensibile, giusta. Ma il problema è trovare il chirurgo adatto, un professionista serio che abbia la volontà e la competenza di risolvere il problema. Quello che si deve assolutamente evitare è che il chirurgo preferisca nascondere fin che può la gravità di un male che si è sviluppato anche per negligenza sua o di qualche suo collega amico.
Dallo scritto di Ciambetti si capisce che il chirurgo in questione è l'attuale governo pdl-lega e che l'ascesso è il debito pubblico (e il rapporto debito pubblico/PIL). Sostiene Ciambetti che la manovra Tremonti ha lo scopo di "limitare i danni, traghettare la realtà italiana verso lidi più sicuri, assicurare alle generazioni a venire migliori condizioni", che la situazione di oggi "è il frutto di tanti sprechi ed errori del passato in cui i protagonisti ed attori erano ben altri", che in Italia si "accusa sistematicamente la Lega e il capo del governo" e finisce con la domanda "cosa direste se chi provocò quel bubbone, o chi di quel bubbone si alimentò, tenti di far cadere ogni colpa sull'ultimo arrivato?".
Sono queste affermazioni, formalmente corrette, a stupirmi. Perché Ciambetti dimentica qualcosa. Parto dall'ultima domanda che l'assessore pone. Penso di aver capito che "l'ultimo arrivato" sia il governo pdl-lega. Ebbene, da dieci anni a questa parte l'Italia è stata governata (è un modo di dire) dalla primavera del 2001 alla primavera del 2006 dal centro destra (lega compresa), per circa due anni (fino alla primavera del 2008) dall'Unione del centro-sinistra (governo Prodi) e, infine, da pdl e lega. In dieci anni la lega (partito del quale Ciambetti è autorevole esponente) ha governato a Roma ben 8 anni. Risulta bizzarro, allora, definirsi "ultimo arrivato". In questi ultimi 3 anni di grave crisi, questa è stata negata dal governo (fino a pochi mesi fa). Quante volte ci siamo sentiti dire che la crisi in Italia non c'era, che i conti erano tutti sotto controllo, che la crisi ormai era alle nostre spalle ... Affermazioni che servivano a "non seminare il panico"? Forse, ma nel frattempo non è stato fatto praticamente nulla. Qualche legge ad personam, attacchi ai magistrati "comunisti", occupazione di qualche poltrona ... Pdl e lega hanno le loro responsabilità , eccome.
Qualche altra considerazione. È vero quanto scrive Ciambetti. Il debito pubblico è frutto di politiche dissennate iniziate tanti anni fa. Vediamo qualche dato. Nel 1981 il rapporto debito pubblico/Pil era al 59,9%. Da quell'anno è cresciuto in maniera esponenziale (76,3% nel 1984, 95,8% nel 1989, 118,2% nel 1993, 124,2% nel 1994). Una crescita inarrestabile provocata da decisioni politiche devastanti. I governi di quegli anni erano quelli del pentapartito, del famigerato CAF (il patto del maggio 1989 tra Craxi, Andreotti e Forlani). Un intreccio tra politica e affari che ha rovinato (e continua a rovinare) lo Stato. Un degrado delle Istituzioni, la "questione morale" che l'allora segretario comunista Berlinguer denunciò come male principale del nostro Paese. In quegli anni, e grazie anche a quei governi, inizia la grandiosa "fortuna" economica e imprenditoriale dell'attuale presidente del consiglio Silvio Berlusconi (ricordiamoci che nel 1984 l'allora presidente del consiglio Bettino Craxi fece votare - imponendo il voto di fiducia in parlamento - un decreto urgente che rese legali le trasmissioni delle televisioni di Berlusconi con il quale aveva una forte amicizia).
Dal 1995 (debito pubblico/Pil al 122,7%) le cose migliorano. Era l'epoca del primo governo Prodi (seguito dal governo D'Alema e poi Amato) e del secondo governo Berlusconi. Nel 2001 il rapporto debito/pil era al 109,5%, nel 2005 al 106,2%.
Dal 2006 al 2010 l'andamento è il seguente (le cifre sono in milioni di euro):
anno            debito pubblico        PIL               debito/PIL    Â
2006 Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.582.009Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.485.377Â Â Â Â Â Â 106,51%Â Â Â Â Â Â Â
2007 Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.602.115Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.546.177Â Â Â Â Â Â 103,60%
2008 Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.666.603Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.567.761Â Â Â Â Â Â 106,30%Â Â Â Â Â Â Â
2009 Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.763.864Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.519.702Â Â Â Â Â Â 116,10%
2010 Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.843.015Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â 1.548.816Â Â Â Â Â Â 119,00%
A luglio del 2011 il debito pubblico ha raggiunto la cifra di 1.911.807 milioni di euro. Il rapporto debito/pil (se si considera una crescita del PIL dello 0,7%) si attesta su circa il 122,5%. Non è il "record" del 1994 ma poco ci manca. Una crescita spaventosa del debito mentre il PIL resta fermo ai valori del 2007. Questi sono i dati. Quelli reali. Non c'è né complotto, né manipolazione.
A fronte di questi risultati, chi ha governato per 8 degli ultimi 10 anni dichiara di non avere responsabilità . Dice che è "l'ultimo arrivato". Ha sempre dichiarato che Tremonti ha mantenuto i conti in ordine (il debito pubblico è cresciuto di oltre 245 miliardi di euro in tre anni, e il rapporto debito/PIL passa dal 106,3% a più o meno il 120%). Ha detto più volte che la crisi non c'era o, se c'era, era dietro le spalle. Ciambetti dice il vero quando afferma che ci vuole un medico. L'importante è che il medico voglia veramente guarire il paziente e non solo mantenerlo in vita (magari per lucrare qualcosa). Ci vuole un medico competente e responsabile. Un vero professionista. Non mi sembra che chi occupa le poltrone del governo oggi abbia tale competenza né che sia serio.
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