Rette delle case di riposo. Basta alibi: la giunta trovi i soldi per i ricoverati nelle Rsa
Venerdi 10 Giugno 2011 alle 18:10 | 0 commenti
Pietrangelo Pettenò, Consigliere Regionale Federazione Sinistra Veneta PRC Sinistra Europea - Anche il TAR del Veneto conferma le tesi del Consiglio di Stato: le rette per la degenza in residenze sanitarie assistenziali di persone ultrasessantacinquenni non autosufficienti e disabili gravi devono tener conto dei redditi del solo assistito e non anche dei redditi dei parenti.
La vicenda è tristemente nota e riguarda il fatto che moltissimi comuni d’Italia, a fronte di ricoveri di soggetti anziani non autosufficienti o disabili gravi, calcolano la quota di retta a carico dell’utente non solo sulla base del suo reddito, come prevede la legge, ma anche del reddito dei suoi familiari, a cui poi viene richiesto il pagamento. Una prassi che spesso mette in ginocchio famiglie intere, costrette a pagare cifre esorbitanti.
I tribunali amministrativi nel corso di questi anni si sono pronunciati in maniera ma nello scorso marzo il Consiglio di Stato, organo di secondo e ultimo grado della giustizia amministrativa, con la sentenza n.1607/2011, aveva dato completamente ragione agli utenti.
Pochi giorni fa anche il TAR del Veneto, con sentenza n. 950/2011 del 7 giugno 2011, si è uniformato alla giurisprudenza del Consiglio di Stato, statuendo in modo incontrovertibile che la richiesta di integrazione della retta deve essere valutata prendendo a riferimento i soli redditi dell’assistito.
Da tempo la Federazione della Sinistra Veneta chiede alla Giunta regionale di intervenire sulla vicenda, garantendo alle Amministrazioni comunali adeguate risorse per rispondere ai bisogni dei non autosufficienti in piena osservanza delle leggi italiane.
A questo punto l’assessore Sernagiotto non ha più alibi: deve trovare rapidamente i soldi per integrare il fondo di non autosufficienza al fine di integrare le rette.
Pietrangelo Pettenò
Consigliere Regionale Federazione Sinistra Veneta PRC Sinistra Europea
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