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Referendum: Tifosi o cittadini? Il dibattito tra Giorgio Conte e Claudio Rizzato

Di Italo Francesco Baldo Giovedi 20 Ottobre 2016 alle 18:53 | 0 commenti

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Non accade facilmente di questi tempi che un dibattito intorno al Referendum sui cambiamenti apportati alla Costituzione della repubblica Italiana, si svolga con  partecipazione attenta dei cittadini che non “tifano” per una delle due posizioni, “sì e no”,  aprioristicamente, ma  partecipino con attenzione a quanto i relatori hanno illustrato circa le  due diverse posizioni. E’ quanto accaduto ieri sera a Castegnero, dove  l’Associazione BeneComune36023, che opera nell’area berica, ha proposto alla cittadinanza un incontro  formativo sui contenuti dellas Riforma costituzionale e del Referendum del 4 dicembre tra due politici ben noti. (Domani il video del dibattito ndr).

Giorgio Conte, che ha illustrato le ragioni del “no” al referendum e Claudio Rizzato quelle del “sì”. Con chiarezza e precisione i due hanno spiegato la natura della riforma, cercando di individuare sia i pregi sia i difetti e il perché si dovrà votare per l’una o l’altra parte.

C. Rizzato ha sostenuto che con la riforma si supera definitivamente il bicameralismo, che, rispetto ai paesi europei, era una sola variante italiana e che ha sempre “rallentato” l’iter legislativo, accanto a ciò una visione di Stato regionalista che attua la Costituzione e propone un Senato come “camera delle Regioni”. Il 56% dei parlamentari ha votato la riforma e sostenere il “si”, significa aprire l’Italia a nuove prospettive che consentiranno una migliore gestione dello Stato.

G. Conte, che ricordato come fin dal 1983 si sia parlato di una riforma della Costituzione (cfr. il saggio di  F. Franchi, Nuova repubblica, Roma) e vari sono stati i tentativi di cambiarla. La riforma proposta ha come principale difetto quella di non essere stata formulato, come quella promulgato nel 1948, condivisa, perché la maggioranza che l’ha votata non è veramente tale, ma un ircocervo, un insieme non coerente di posizioni politiche.

C. Rizzato ha precisato come il nuovo Senato si avvicini al Bundesrat della Germania, ossia quella istituzione dove troveranno voce le esigenze delle Regioni, in Germaniadei Laender) e che  si troverà modo di far eleggere i senatori dai cittadini con la legge che dovrà essere predisposta, Quindi non un Senato di eletti dai politici, ma dai cittadini.

G. Conte ha ricordato come non vi sia chiarezza e ha citato l’art. 70 della riforma. Questo, in precedenza era brevissimo:” La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.”. Nella riforma e soprattutto complesso e non chiaro, ma soprattutto consente nuovamente un bicameralismo:”…ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva….”

C. Rizzato ricorda come il dibattito abbia riavvicinato, al di là delle differenze, alla politica, è ciò è un gran bene, soprattutto perché la riforma  snellirà la formulazione delle leggi e consentirà un risparmio. Conte ha ricordato invece la necessità di una vera condivisione della riforma, come quando vi fu nella sua prima formulazione.

E’ seguito un breve dibattito con il pubblico, dove qualche tono di tifoseria è emerso, ma sempre con una vera attenzione ad essere cittadini  partecipi.

La serata si è conclusa con le parole del moderatore che ha espresso  l’apprezzamento per il trono dell’incontro, la precisa  spiegazione delle due posizioni ed ha ricordato come una vera democrazia sia quella nella quale i cittadini partecipano e la partecipazione è prima di tutto . andare a votare.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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