Referendum, dietrofront di Variati? La verità in commissione
Martedi 16 Ottobre 2012 alle 13:57 | 3 commenti
Oggi alle 17,30 a palazzo Trissino, sede del comune di Vicenza, si riunisce la commissione speciale per il nuovo statuto municipale. L'organo, presieduto da Gerardo Meridio (Pdl) dovrà fare il punto sulle proposte pervenute da parte dei cittadini in occasione dei recenti incontri pubblici, ma anche attraverso i canali informatici aperti dall'amministrazione.
La commissione dovrà tra le altre prendere in esame alcune osservazioni di natura tecnico-giuridica che sono giunte dalla segreteria generale. Si tratta di aspetti molto specialistici che però hanno un impatto importante sulla formulazione della nuova “magna charta†di palazzo Trissino.
Lo scacchiere. Ma la questione vera sta nel confronto, al momento assolutamente trasversale, fra le posizioni in campo. All'oggi infatti le opposizioni di centrodestra hanno assunto una posizione sfumata, quasi attendista. Sempre dall'opposizione l'Idv e Vil coi consiglieri Silvano Sgreva e Cinzia Bottene premono per istanze di robusto rinnovamento a partire dalla possibilità di tenere referendum abrogativi, consultivi e propositivi con quorum bassi. Su posizioni consimili c'è la civica Vic del consigliere Pippo Zanetti, Maurizio Franzina del gruppo misto, nonché il raggruppamento del Pd più vicino al primo cittadino, il democratico Achille Variati. Molto meno propenso ai referendum invece è l'ala del Pd che fa riferimento al presidente del consiglio Gigi Poletto, ala che si richiama alle «prerogative irrinunciabili del consiglio».
Fuori dal palazzo. Alla base della piramide e fuori dal palazzo ci sono poi parecchi fra comitati (PiùDemocrazia), movimenti (M5S) e semplici cittadini che chiedono che il nuovo statuto segua un binario preciso. Massima partecipazione: niente quorum per i referendum, poche firme per indirli e soprattutto nessuna materia, o quasi, sottratta al vaglio popolare. E massima trasparenza con accesso generalizzato da parte dei cittadini agli atti municipali.
La novità . Dalle ultime indiscrezioni (tutte da confermare) sembra però che l'atteggiamento del sindaco sia cambiato. Il mutamento sarebbe avvenuto dopo un colloquio riservato di qualche settimana fa fra alcuni fedelissimi della cerchia di Variati ed alcuni professionisti di primo piano della scena cittadina. Oggetto della discussione? La possibilità che il referendum introdotto anche col favore di porzioni importanti della maggioranza, dia la possibilità ai cittadini di sottoporre al vaglio degli elettori singoli progetti nonché piccole o grandi porzioni del piano degli interventi (noto come Pi o anche piano regolatore). In soldoni si tratterebbe di mettere al vaglio dei vicentini l'intera materia urbanistica e un pezzo importante della materia edilizia. Una eventualità che sembra vista col fumo negli occhi da molti operatori economici e da un pezzo rilevante delle istituzioni. Di fronte a tutto ciò il primo cittadino, i cui aficionados in passato avevano spinto molto, anche in termini di immagine, sul referendum facile, avrebbe fatto un passo indietro. Questo dice il campo delle indiscrezioni perché poi la realtà la si potrà toccare oggi pomeriggio.
http://marraiafura.com/laboratori-urbanistica-partecipata-bologna-report-11-ottobre-2009-rai-tre-3/
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