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Referendum a quorum zero, Cicero: "no e poi no!... E a Milano si spacchi la testa a chi spacca le vetrine!"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 5 Maggio 2015 alle 18:28 | 0 commenti

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Come primo punto all'ordine del giorno del Consiglio comunale odierno c'era l'approvazione dei regolamenti attuativi dei nuovi strumenti referendari a quorum... zero. In un passaggio consiliare che per la maggioranza è una significativa accelerazine verso la democrazia partecipativa, per Sel e M5S è tarpato da alcune costrizioni imposte all'impalcatura approvata nella scorsa legislatura, per le opposizioni di centro destra e destra, è Claudio Cicero a farla, mediaticamente, da protagonista dopo l'assaggio "proposto" dalla sua interrogazione sulla Basilica che sintetizziamo col duo slogan: «grandi mostre sì, ma anche grandi costi...».

Dopo aver fatto un excursus sull'esercizio negli ultimi anni della democrazia a livello nazionale con tre presidenti del consiglio non eletti ma nominati dall'ex, ma ancora onnipresente, presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Cicero per dire no al referendum a quorum zero e all'antidemocrazia che rappresenterebbe afferma testualmente: «per farvi un esempio di quel che intendo io per democrazia, a chi ha spaccato le vetrine a Milan nel giorno dell'inaugurazione di Expo 2015  andrebbe spaccata la testa...».

Si discuterà molto, come dice Dovigo che rimprovera a Cicero la sua voglia di «cercare la copertina», di queste affermazioni, diciamo, calde dell'ex assessore di AN, ora consigliere della sua omonima lista.

Dopo le frasi di Cicero, che richiamano per alcuni gli aborriti concetti di rappresaglia nella seconda guerra mondiale o, sul fronte opposto, di "dente per dente, occhio per occhio", ma melodia per la "pancia" di alcuni altri consiglieri vicini a quella di una parte del popolo che al concetto dell'ordine subordina ogni sua considerazione, non poteva mancare l'intervento del presidente del Consiglio comunale Federico Formisano che richiamvava Claudio Cicero alla gravità delle sue affermazioni..

E l'ex AN, di cui tutto si può dire meno che non sia diretto nell'espressione delle sue convinzioni, replicava netto «c'è libertà di opinione e me me assumo la responsabilità» e rincarava la dose: «in futuro verrò in consiglio comunale col volto mascherato come i black bloc, voglio vedere come reagirete a questa provocazione... democratica!».

Tra gli interventi più pacati dell'opposizione di centro destra c'è da segnalare quello di Michele Dalla Negra, che a nome del gruppo di Forza Italia, pur criticamdo alcuni punti e pur ribadendo che... «la democrazia è la sifilide dello spirito», dà un giudizio sostanzialmente positivo del lavoro della Commissione competente, presieduta da Valter Bettiato Fava, «anche dal punto di vista giuridico purchè si reintroduca una soglia, anche non elevata e da discutere, per rispettare lo spirito della Costituzione che dà valore alle maggioranze espresse dai pronunciamenti dei cittadini...».

Gli interventi di Sel con Valentina Dovigo e M5S con Liliana Zaltron ribadiscono l'utilità dI ridurre alcuni paletti posti tra cui e la necessità di allungare i termini di raccolta delle firme per richiedere un referendum da 90 a 150 o, almeno, 120 giorni, anticipano la chiusura, non temporale ma politica, del presidente Bettiato Fava che motiva la marginalità delle obiezioni invitando tutti ad approvare i regolamenti proposti prima che intervenga il vice sindaco Jacopo Bulgarini d'Elci a rispondere non a chi si dichiara completamente chiuso al nuovo istituto, come Cicero, ma a chi ha posto critiche costruttive.

Passano, quindi, alcuni emendamenti di Forza Italia, Sel e M5S, dei quasi contentini che non cambiano la proposta portata in aula dalla Commissione e condivida dalla Giunta, al di là  di una battuta finale del capogruppo del PD, il giovane Giacomo Possamai, che democraticamente dice: «fosse per me avrei messo sempre un quorum, ma non decido da solo...»


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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