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Quando Tito Boeri dà i numeri

Di Giorgio Langella Venerdi 22 Luglio 2016 alle 09:54 | 0 commenti

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Il “grande” economista Tito Boeri, attuale presidente dell'INPS, ci fa sapere che pensa che l'operazione jobs act “in gran parte sia stata un successo”. Afferma anche che l'anno scorso c'è stata un forte aumento del numero dei contratti a tempo indeterminato (quelli “a tutele crescenti” che con l'abolizione, di fatto, dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori di indeterminato hanno solo la durata del contratto; possono, infatti, finire da un momento all'altro) e ci dice che “è stato fatto quindi un grande scalino nel 2015” e che “nel 2016 ci si va stabilizzando a quei livelli, più alti. Non siamo tornati al 2014”. Se lo dice lui, presidente dell'INPS c'è da credergli … si, forse.

Si leggano, allora, i dati relativi al periodo gennaio-maggio diffusi dall'INPS solo qualche giorno fa.
Nel 2016, in tutto il territorio nazionale, le nuove assunzioni a tempo indeterminato (al netto delle trasformazioni dei contratto a termine o di apprendistato) sono state 544.621. Nel 2015 erano 825.089. Nel 2014 furono 591.853. Non c'è che dire, dati che “parlano chiaro”. Non solo nel 2016 sono inferiori del 34% rispetto allo stesso periodo del 2015 (si dirà che è a causa di sgravi fiscali minori), ma c'è un calo rispetto al 2014 di ben 47.232 unità in cinque mesi. Di cosa parla, allora, il “grande” economista Tito Boeri. A quali numeri si riferisce? Eppure, quelli esposti, sono quelli diffusi dall'istituto che egli presiede. Mah. Se leggiamo i dati relativi alle trasformazioni di rapporti a termine o di apprendistato a tempo “indeterminato” ci si accorge che, nel 2016, sono 167.386, nel 2015 erano 238.837, nel 2014 furono 192.355. Il calo dei primi cinque mesi di quest'anno è stato consistente rispetto a entrambi gli anni precedenti (-71.451 rispetto al 2015 e -24.969 rispetto al 2014).
Dov'è, quindi, la stabilizzazione alla quale Tito Boeri allude? Difficile notarla.
Il jobs act è stato un successo solo per i padroni perché ha cancellato i diritti di chi vive del proprio lavoro. Per la stragrande maggioranza dei cittadini è stato un fallimento perché non ha creato posti di lavoro, anzi. Lorsignori si arrampicano sugli specchi dicendoci che il “saldo” tra assunzioni e cessazioni è comunque positivo. Peccato che, comparando i primi cinque mesi del 2016 con quelli del 2015, siano calate (di poco) le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato questa “positività” scompare. Infatti, se nel 2015 furono 684.644 (inferiori alle attivazioni di nuovi contratti), nel 2016 sono state 629.936, superiori rispetto ai nuovi contratti di 85.315 unità.
Sembra complicato, nei dati forniti dall'INPS, cogliere quel successo del jobs act che Tito Boeri ci vuol far credere ci sia stato.
La classe che vorrebbe dirigere il nostro paese è quella dei Boeri, dei Renzi, delle Boschi. È quella dei capi di Confindustria che appoggiano le “riforme” del governo che permettono di raggiungere questi risultati. È quella di chi vuol far credere che la crisi sia dovuta non alla loro incapacità ma a fattori esterni come la “Brexit”, al terrorismo, a un fato cinico e baro. Sono personaggi che è impossibile definire dirigenti e tanto meno statisti. Fanno solo propaganda. Vivono di slogan e dell'apparire negli organi di informazione. Ogni loro atto è rivolto ai propri interessi personali e a quelli della classe alla quale appartengono. Sono quelli che “non si sono accorti” di cosa stava avvenendo nelle banche presiedute da loro stessi. Gentaglia che occupa indebitamente i posti di comando. Ci dobbiamo rassegnare? No. Ribelliamoci e ricominciamo a lottare.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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