Quotidiano | Categorie: Sanità, Lavoro

Psichiatria Ulss 4, Nursind: infermieri e ricoverati messi a dura prova da pazienti alterati

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 10 Settembre 2016 alle 14:59 | 0 commenti

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Nursind Vicenza

In soli 15 giorni alla Psichiatria dell’Ulss 4 Alto Vicentino due episodi di violenza ai danni del personale operativo e di altri pazienti. Ed a perpetuarli sono stati altrettanti ricoverati, in uno stato psicofisico difficile da controllare e, talvolta, persino muniti di oggetti pericolosi. Già in data 20 agosto scorso, infatti, nella Psichiatria dell’ospedale di Santorso, si era consumata un’aggressione da parte di un ricoverato verso due pazienti ed alcuni operatori. In quell’episodio a rimetterci erano state le due pazienti, con ferite e contusioni, ed un infermiere, con una prognosi di 15 giorni.

Il Nursind, con una nota del 29 agosto, ha segnalato la problematica ai vertici aziendali ed ai responsabili per la sicurezza. “Nella comunicazione vengono posti una serie di interrogativi – spiega il segretario provinciale del Nursind, Andrea Gregori – in particolare relativi all’esistenza di un protocollo sulla prevenzione e gestione delle aggressioni, all’esistenza di un protocollo per l’attivazione immediata delle forze dell’ordine ed al documento sulla valutazione dei rischi nell’unità operativa di psichiatria. Ad oggi nessuna risposta è arrivata”. Nel frattempo, lo scorso 8 settembre, si è verificato un altro episodio con un ricoverato che si è appropriato del maniglione di una porta antipanico seminando il terrore nel reparto di Psichiatria e distruggendo più parti dei locali del reparto. Il personale infermieristico, per l’ennesima volta, si è trovato ad affrontare l’aggressore, munito di un oggetto decisamente pericoloso e fuori controllo, finché non sono arrivate le forze dell’ordine. “Questi due episodi, succedutosi in soli 15 giorni – sottolinea il segretario Gregori – ci preoccupano molto per l’incolumità del personale e degli altri ricoverati. Preoccupa soprattutto la frequenza con cui gli episodi si stanno verificando, ponendo una serie di interrogativi sull’adeguata consistenza organica del personale e sul governo clinico del rischio”. Al Nursind preme capire come episodi così gravi possano susseguirsi a breve distanza in una struttura per acuti, scaricando di fatto sul personale operativo ogni responsabilità, con l’esposizione di ricoverati e personale ad un rischio altissimo.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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