Provinciali: l'allungo di Rifondazione e Comunisti Italiani
Giovedi 22 Settembre 2011 alle 16:39 | 0 commenti
«Ci rivolgiamo direttamente a voi, chiedendo di dialogare con le vostre realtà politiche, perché crediamo utile e necessario aprire finalmente un dialogo serio e costruttivo in vista delle prossime elezioni provinciali a Vicenza che ci veda uniti nel proporre un'alternativa credibile per la realtà berica... Vi scriviamo perché siamo convinti che a Vicenza, e non è utopia, questa volta si possa veramente dare un segno di cambiamento e che ci siano, mai come ora, i presupposti e la possibilità di sconfiggere e cambiare la logica di potere che fino ad oggi ha caratterizzato i governi locali di centrodestra. Non abbiamo nessuna intenzione di porre veti e non riteniamo di avere formule precostituite.
Ci rendiamo disponibili a verificare, in maniera approfondita e seria ma con i tempi brevi che la crisi ci impone, la possibilità di costruire assieme una coalizione che permetta, come avvenuto a Milano con l'esperienza Pisapia, di vincere le prossime elezioni Provinciali di Vicenza. Ognuno con la propria identità e sensibilità ». È questo il passaggio fondamentale di una lunga lettera aperta inviata oggi da Giuliano Ezzelini Storti, coordinatore provinciale di Vicenza di Rifondazione Comunista e da Giorgio Langella, segretario provinciale per il Vicentino dei Comunisti Italiani.
La missiva, inviata a tutti i leader del centrosinistra berico è di fatto la conclusione di un percorso di dialogo politico iniziato proprio da Storti a fine luglio quando a Recoaro durante la festa provinciale di Liberazione, venne per la prima volta lanciato un messaggio ideale a tutto il centrosinistra. Un messaggio che suona più o meno così: "siamo consci che nel centrosinistra, soprattutto a livello macro, esistano delle differenze, ma i punti in comune probabilmente sono ben di più; per questo motivo occorre già da ora trovarci immediatamente attorno ad un tavolo per stabilire se sia pensabile una strada comune in vista delle provinciali del prossimo anno". In realtà la questione posta da Rifondazione e ora anche dai Ci rimane sul tappeto. A luglio a Recoaro erano emerse posizioni diversificate ma teoricamente non inconciliabili. Se il Psi punta molto sugli aspetti legati alla cultura ed alla identità nazionale anche in senso laico, Sel vede nelle primarie il meccanismo principe che possa far fare il salto alla politica del centrosinistra. Se l'Idv bacchetta Assindustria e concentra la sua attenzione sulla necessità di un cambio di passo radicale nell'approccio col territorio e con la dottrina economica imperante, il Pd sottolinea la necessità della modernizzazione della politica dando importanza alle privatizzazioni.
Sul piano politico quindi la mossa distillata in luglio da Rifondazione potrebbe obbligare il resto del centrosinistra a considerare con il dovuto rigore la questione delle alleanze e «dei programmi che ne debbono dettare l'architettura primaria». Lo stesso Storti a luglio aveva infatti più volte precisato: «Noi siamo disposti a parlare con tutti e a concentrarci su questione preminenetemente locali, senza ovviamente rinunciare ad alcuni punti fermi sul piano della prospettiva generale. Ma l'unica cosa che non possiamo fare è quella di rimanere fermi a metà del guado senza prendere decisioni magari aspettando di giocare di rimessa». Il messaggio, pur se non esplicitamente, è indirizzato al Pd che sul piano delle alleanze non vuole avere troppo le mani legate, anche perché nella compagine democratica non sono poche le anime che vedono con poco entusiasmo alleanze con la sinistra.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.