Province, Usb: tre giorni di mobilitazione per non tagliare funzioni, diritti e risorse
Giovedi 22 Gennaio 2015 alle 23:16 | 0 commenti
 
				
		«Siamo alla presa in giro» - dice in una nota Germano Raniero di Usb Pubblico Impiego - «Si dovevano tagliare le Provincie; risultato si sono tagliati i servizi, i dipendenti ma, sorpresa, sono rimasti i politici per di più auto eletti. Ora le Provincie devono tagliare il 50% del bilancio, a fronte di Provincie in rosso per il fatto che lo stato non passa più soldi. Risultato non ci sono più soldi per fare interventi nel sociale, nei trasporti, nell'ambiente, nel lavoro».
La Regione Veneto che deve decidere quali funzioni dovrà garantire in sostituzione delle Provincie avrebbe, infatti, per il momento «deciso di non decidere, del resto c'è la campagna elettorale...» insiste Raniero che poi aggiunge: «Oltre al taglio di questi servizi i dipendenti attuali delle provincie non sanno che fine faranno; si parla di esuberi, di funzioni che resteranno in capo alla provincia, di agenzie, di mobilità ».
In Provincia di Vicenza lavorano poco meno di 400 dipendenti,  metà dei quali potrebbero essere considerati "esuberi". Esuberi  particolari visto che altri  enti dovranno fare i lavori "dismessi"  dalla Provincia.
«Esuberi è la parola magica - prosegue il dirigente  Usb - come se  i debiti delle provincie dipendessero dal costo del  personale e non dai mancati introiti e dai mancati trasferimenti  economici da parte dello stato centrale. Ora la "grana" del personale la  vogliono risolvere con  colpi di "teatro": pensionamenti con i  requisiti pre Fornero, poi al massimo se ne  possono andare 25, mobilità  verso altri enti  nel territorio provinciale; poi si scopre che i  comuni cercano 7 amministrativi, ultimo il decreto del ministro della  giustizia  che apre la mobilità  per rimpinguare le carenze dei  tribunali... Peccato che si parla di poco più di una decina di posti e  che il 50% del costo deve essere sostenuto dalla Provincia. E chi glielo  fa fare alla Provincia di pagare il 50% dello stipendio di un  dipendente che lavora in un altro ente? Misteri italiani...»
USB ha,  quindi, indetto lo stato di agitazione sindacale mentre ha chiesto  una riconvocazione al Prefetto e un incontro anche al  Presidente  della Provincia Variati.
L'USB P.I. indice, quindi, per  il 28, 29 e 30 gennaio tre giornate di mobilitazione dei lavoratori e  delle lavoratrici delle Province, che daranno vita ad iniziative per  informare la cittadinanza sui reali contenuti del proprio lavoro, con  «l'obiettivo di spezzare le catene della disinformazione e del  discredito a cui vengono esposti. Attraverso la distribuzione di  specifiche schede illustrative, verranno spiegate le trasformazioni che  questi enti stanno subendo e come i previsti tagli al personale e ai  bilanci renderanno impossibile erogare i servizi».
L'USB sostiene, infine, «la necessità di dar corso a una vera riforma, che non cancelli enti previsti dalla Costituzione e che non colpisca pesantemente i lavoratori e gli utenti, che assicuri gli standard di qualità dei servizi ai cittadini nonché il mantenimento delle retribuzioni e di tutti i posti di lavoro, con particolare riguardo per quelli occupati da personale precario, così come quelli nelle società partecipate».
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