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Pronto soccorso di Vicenza, CorVeneto: mai arrivati il medico e le due ambulanze previsti della Regione

Di Rassegna Stampa Venerdi 19 Agosto 2016 alle 09:38 | 0 commenti

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di A.O. dal Corriere del Veneto

L’obiettivo era rinforzare la rete di urgenza e di emergenza del Veneto, pur senza incidere sul bilancio regionale. Incrociando esigenze e necessità dei singoli territori la giunta veneta aveva stabilito quanti e quali uomini e mezzi dovevano essere destinati alle diverse realtà provinciali e alle revisione dei numeri aveva messo il timbro dell’ufficialità in una delibera approvata nell’aprile del 2015 e pubblicata nel luglio dello stesso anno. Sulla carta, il Suem di Vicenza avrebbe dovuto avere più ambulanze e più medici. Avrebbe. Perché, a 13 mesi dalla delibera di giunta regionale, quei rinforzi non si sono visti. Al San Bortolo di Vicenza, che è anche sede della centrale operativa provinciale del Suem diretto da Federico Politi, la terza ambulanza non c’è.

Così pure a Santorso. E non si è visto il medico in servizio 24 ore su 24 destinato a Valdagno. Le automediche sono sempre le stesse. Eppure questi mezzi servono a salvare vite. Tanto più se uniti alla collaborazione e alla rete nel territorio. Basti pensare, che solo quest’anno, a Vicenza, sono state mantenute in vita almeno 30 persone colpite da arresto cardiaco e lo sono anche grazie ad una rete di defibrillatori e di persone formate per usarle con la guida proprio del 118.

Certo non è solo una questione di mezzi e uomini promessi invano. Perché da anni il personale della centrale operativa provinciale opera in una sede con sale e spazi malconci. E i progetti di trasloco e sistemazione sono via via sfumati o arenati. Lo è stato quello di realizzare un secondo piano dove c’è oggi il Suem o di spostare la centrale negli stabili dell’Usl a Laghetto, quando il direttore generale dell’Usl 6 era Antonio Alessandri. Nulla anche la promessa - di Alessandri prima e di Ermanno Angonese poi - di spostare operatori e mezzi nell’area dell’ex seminario, che dovrà trasformasi nel cosiddetto San Bortolo 2. Nel frattempo - raccontano dal 118 - si lavora in spazi stretti.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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