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Professori, tecnici e competenti ... tanto pagano i soliti

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 8 Dicembre 2011 alle 20:48 | 0 commenti

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Riceviamo da Giorgio Langella, segretario provinciale del PdCI FdS, e pubblichiamo

In questi ultimi giorni, il presidente e vari ministri del "nuovo" governo sono apparsi in televisione per spiegare la manovra. Lo hanno spiegato con serietà e compostezza. E una buona dose di sorrisi accattivanti (evidentemente il ministro Elsa Fornero aveva già consumato tutte le lacrime alla conferenza stampa precedente).

Ci hanno detto che la situazione economica è gravissima. L'avevamo intuito, lo sapevamo da tempo. I cittadini lo avevano capito dalla mancanza di lavoro, dalla difficoltà di tirare avanti con salari e pensioni insufficienti, dall'aumento del costo della vita. Solo Berlusconi e complici di PdL e Lega lo negavano, facendo spallucce, fino a non tanto tempo fa.

Ora, ci si aspettava che i chiarissimi professori, tecnici e così competenti indicassero una strada nuova. Si sperava che a pagare non fossero i soliti, i lavoratori e i pensionati, già stremati dalla crisi che si vive ogni giorno, in ogni strada, in ogni città. Speranze ... perché il governo Monti ha applicato la solita, vecchia ricetta secondo la quale sono i poveri a pagare. Lo hanno fatto allargando le braccia dicendo che non potevano fare altro, che la situazione lo imponeva, che bisognava essere rigorosi ... effettivamente hanno anche detto che ci voleva anche equità, ma per i "lorsignori" del governo questo deve essere un concetto astratto, per molti versi incomprensibile. Una parola affascinante, certo, ma della quale, a loro, sfugge il significato. Perché quella che hanno varato è una manovra che colpisce i lavoratori e i pensionati lasciando inalterati (o quasi) i grandi patrimoni. Risibili e miserrime sono le quantità di denaro richieste ai molto ricchi, mentre alle famiglie di chi vive del proprio lavoro o della pensione sono chiesti sacrifici enormi. La stima del prelievo per ogni famiglia è, infatti, di circa 2.000 euro ogni anno.

Mario Monti ha operato seguendo le indicazioni dei (suoi) padroni ed ha assolto da qualsiasi sacrificio chi ci ha "regalato" la crisi. Monti ci ha detto che gli anziani dovranno lavorare sempre di più. Ci ha fatto capire che i pensionati sono privilegiati e che, quindi, è doveroso bloccare le loro pensioni per (almeno) due anni. Ci ha detto che anche la prima casa è un lusso e che deve essere tassata. Ha affermato che bisogna aumentare l'IVA e le accise sui carburanti, così pagheranno tutti la stessa tassa (ma in maniera proporzionale e non progressiva come vorrebbe la Costituzione). Una maniera, questa, alquanto bizzarra di intendere il termine "equità". Rigore e sacrifici per tutti, quindi, tranne che per i ricchi. Perché di patrimoniale vera non si è intravista neppure l'ombra. Monti si è giustificato affermando (alla trasmissione "Porta a porta" di martedì scorso) che "i grandi patrimoni sono un concetto facilissimo da cogliere mentalmente, difficilissimo da cogliere fiscalmente". Per questo tassare chi è molto ricco non si può, si farebbe troppa fatica ... meglio togliere a chi ha poco. Alla trasmissione Ballarò (la sera stessa) il ministro Elsa Fornero ci ha fatto sapere che si è chiesto (imposto) ai lavoratori di lavorare parecchi anni in più perché si spera che le imprese non licenzino nessuno. Lo ha detto, questa volta, ridendo. Forse si è accorta della "battuta" (in)volontariamente pronunciata. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Antonio Catricalà (anch'egli presente negli studi di "Ballarò") sull'ICI per la Chiesa ha dichiarato tranquillo "non abbiamo avuto tempo di pensarci, è una cosa da studiare". Si parla di circa un miliardo di euro che si potrebbero recuperare in tempi brevissimi, cancellando un privilegio. Probabilmente quei soldi non devono essere così necessari come quelli tolti a lavoratori e pensionati. Ma c'è anche un'ultima perla. Nella manovra si prevedeva una minima tassa del 1,5% (in due rate annuali) sui capitali scudati. Una piccola tassa aggiuntiva rispetto a quella già misera (del 5% in 5 anni) chiesta dal precedente governo Berlusconi-Bossi, sui capitali esportati illegalmente all'estero e rientrati (garantendo l'anonimato) in Italia. Ebbene, i tecnici della Camera (non gli esperti ministri che hanno scritto la manovra) hanno scritto in un dossier che "l'applicazione dell'imposta straordinaria potrebbe non trovare applicazione sul complesso dei capitali già emersi". In pratica ci avvisano che quel già misero 1,5% non si potrà riscuotere qualora il capitale scudato fosse stato investito o spostato in altri lidi. Ma i grandi professori, tecnici e competenti, non lo sapevano? O anche questo rientra nella "difficoltà" di riuscire a far pagare i ricchi qualcosa? O ci stanno solo prendendo in giro?

Intanto la disoccupazione aumenta, da gennaio a ottobre solo in provincia di Vicenza sono stati messi in mobilità (che significa licenziamento) 5.697 persone (erano 5.455 nello stesso periodo del 2010), un giovane su 3 non lavora e non studia, la precarietà è diventata la "forma normale" di lavoro ... ma per il governo Monti (e per chi lo ha preceduto, Lega compresa) bisogna lavorare più a lungo, fino a 63, 66, 70 anni ... bisogna farlo anche se non c'è lavoro, anche se la fatica di 40 anni di lavoro ha distrutto fisico e speranze. Bisogna continuare a lavorare a qualsiasi costo perché ci viene negato il diritto alla pensione. Tutto perché è bene che ci sia "rigore, crescita ed equità". Il rigore è tutto a carico di lavoratori e pensionati. La crescita è quella dei conti in banca di lorsignori. E l'equità? Ma cos'è? Per i "grandi professori, tecnici e competenti" che ci governano (sic) un concetto vuoto, una "bella parola"senza senso. Sta a ognuno di noi ridarle il valore che merita con la lotta e la protesta in ogni posto di lavoro, in ogni città del nostro martoriato paese.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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