Presenza di perfluorati negli acquedotti, Follesa: l'allarme scatta da Trissino
Martedi 6 Agosto 2013 alle 11:05 | 0 commenti
Massimo Follesa, consigliere comunale lista civica Cittadini Attivi Trissino anch'IO! - Il mio gruppo consiliare ha ricevuto gli atti del consiglio comunale del 29 luglio 2013, come pubblicato sul blog della nostra lista civica ieri 4 agosto 2013. Dalla comunicazione del sindaco di Trissino Claudio Rancan risulta la chiusura dei pozzi di captazione idrica uso domestico a Castelgomberto e a Trissino; da tempo peraltro in paese è nota l'ordinanza di proibizione di attingere acqua dalla Poscola.
La chiusura si riferisce al pozzo di via Oltreagno, dove Arpav e Avs hanno riscontrato significativi valori dei famigerati perfluorati pari a circa 70 nanogrammi per litro.
Dopo una rapida disamina da parte dell'aula che deve essersi conclusa in meno di mezz'ora, il sindaco è passato ad alcune comunicazioni tese ad informare i consiglieri di un fatto gravissimo. Nonostante i giri di parole il primo cittadino ha affermato che bastano 70 nanogrammi per litro per chiudere un pozzo per l'acqua potabile. Quindi tutte le sue dichiarazioni apparse sulla stampa e tese a minimizzare i fatti recenti sono del tutto fuori luogo. Nessuno in aula ha sollevato il problema di capire da quanto tempo beviamo un'acqua non idonea. Nessuno ha chiesto chi ha stabilito i livelli minimi di idoneità . Nessuno ha obiettato sul silenzio finora tenuto nei confronti dei cittadini. Tutti ora attendano che il sindaco posti sui social network una sua dichiarazione a riguardo. Ma perché non l'ha già fatto?
Non posso trascurare la gravità delle informazioni e dei comportamenti Conseguenti. Ritengo che il sindaco, la giunta, l'assessore all'ambiente Cecilia Fochesato debbano rispondere ad alcune domande. Perché questa mattina 5 agosto nel sito del comune compare la chiusura della biblioteca, la chiusura di alcuni servizi degli uffici comunali, la chiusura del servizio di ricevimento della giunta, insomma il comune chiude per ferie e non vi è ancora alcuna notizia su quanto dichiarato dal sindaco?
A me risulta che l'Istituto superiore di sanità avrebbe caldamente suggerito a tutti i soggetti interessati di ridurre al minimo la presenza di perfluorati negli acquedotti; ovvero in quantità almeno inferiori ai 10 nanogrammi per litro. Ciò risulta almeno dagli allegati alla relazione di Arpav dedicata alla questione che da tempo è nelle mani del sindaco. Al termine della seduta del 29 luglio ne ne ho chiesto copia e lo stesso sindaco si è rifiutato di consegnarmela, chiedendomi al contempo di aspettare un comunicato al pubblico che l'amministrazione avrebbe diramato di lì a brevissimo. Questa comunicazione ancora non c'è. Che cosa aspetta la giunta a parlare? Che cosa si teme?
Ancora, Claudio Rancan deve rispondere, insieme ad Avs e Arpav, rispetto a chi o a che cosa possa avere avere provocato questo inquinamento. A poco servono le sue dichiarazioni in aula visto che il pozzo che cita sarebbe a monte della ditta di cui ha parlato in consiglio ovvero Miteni.
Ad ogni modo è comunque da salutare positivamente la proposta della giunta di dotare Trissino di una casa dell'acqua: è una buona proposta che viene incontro alle necessità dei cittadini che così consumeranno meno plastica. Sappiamo che gli impianti di erogazione dell'acqua devono essere dotati di appositi filtri a carboni attivi, e il cui costo può essere coperto dai pochi centesimi al litro che l'utente paga per avere una bottiglia gasata o naturale minerale de facto. Ma questo sistema è ben diverso per un pozzo che estrae in falda centinaia di litri; la cui bonifica, se bonifica dovrà essere, non possiamo pagarlo di certo noi utenti, ma i responsabili dell'inquinamento.
Ribadisco la necessità di una assemblea pubblica in cui consentire l'intervento dei cittadini, delle associazioni locali e dei comitati che si occupano dell'acqua e del territorio. A questo scopo è necessario che in assemblea intervengano i tecnici di Arpav, di Avs e del Centro Idrico di Novoledo. Ci auguriamo che saranno fornite spiegazioni in merito alle azioni da intraprendere ai fini del recupero della potabilità dell'acqua. Si chiede altresì che ci sia un referente provinciale dell'Associazione dei medici per l'ambiente Isde Italia.
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