Premiazioni profughi in Aim, oltre a Colla e Marchesiello mancava soprattutto Variati: stava facendo un'ordinanza contro la pipì sul sistema Zonin che ha terremotato Vicenza?
Sabato 17 Settembre 2016 alle 10:16 | 0 commenti
Ieri, 16 settembre, - scrivevamo - è stata «l'assessore Isabella Sala ad accogliere e consegnare gli attestati alla novantina del secondo gruppo di richiedenti asilo volontari che hanno prestato servizio lavorando per tre mesi e per quattro ore al giorno a mantenere la cura urbana sulle strade di Vicenza» sostituendo nella "cerimonia" il sindaco Achille Variati rimasto a Palazzo Trissino "per il protrarsi di una riunione" come ci è stato detto dall'ufficio stampa comunale. Ma, assenti, oltre al primo cittadino e in base alla convocazione comunale della conferenza stampa erano anche il vice prefetto vicario Massimo Marchesiello e il "padrone di casa", l'amministratore unico di Aim Vicenza Paolo Colla, anche se a ospitare i premiati c'era, comuqnue, il responsabile dell'ufficio stampa Silvio Scacco, ignaro del perchè del forfait di Colla.
Le moltiplici assenze hanno incuriosito i presenti e, preso atto della cortesia con cui tutti gli hanno risposto "coprendo" le rispettive assenze, la risposta più "simpatica" al nostro collaboratore è stata quella del vice prefetto che "traduciamo" così: «porca t.., mi sono dimenticato, ma glielo avevo detto a Franzina che venerdì era una giornata complicata perchè presiedo la commissione profughi...»
Le defezioni non preannunciate degli ospiti hanno portato la brava e precisa Paola Sperotto, capo dell'ufficio stampa comunale a esclamare che «la mia convocazione di conferenza stampa è diventata carta straccia».
Non vorremmo che a incoraggiarle sia stata proprio l'assenza di Variati, che è il dominus (ci scuserà se usiamo anche per lui il qualificativo che di solito attribuiamo per la fu Banca Popolare di Vicenza a Gianni Zonin, ma tant'è) della città e dell'area vasta che presiede.
Ma, soprattutto, ci dispiace che il sindaco non sia andato di persona a premiare gli immigrati africani che, "educati" dai lavori sociali da lui stesso promossi e da loro fatti per la città pur essendo, magari, molti di loro anche dei laureati scappati da miserie e atrocità , hanno imparato a fare la pipì al bagno e noi al giardino Salvi.
Dove a detta del sindaco, "salviniamente" generalizzando, i centro-africani, per abitudini comportamentali, fanno la pipì davanti agli alberi costrigendo l'intransigente primo cittadino a emanare un'ordinanza per cui non ci si può sedere sull'erba ma solo sui divani dei salotti di casa.
Peccato solo che alla giuste "grida" contro la pipì di chi sporca parchi e giardini non corrisponda nulla di minimamente proporzionale contro la merda, sì, la merda, signor sindaco, con cui i potenti amici della ex popolare vicentina, difesi e sostenuti dal fuoco di sbarramento di certa stampa, hanno sommerso decine di migliaia di vicentini, che, persi i soldi propri, cominciano a provare sgomento per la incipiente povertà a cui non erano preparati e a cui sono tristemente abituati i centro africani da lei biasimati.
In una città più... reattiva e non così abituata a chinare il capo e non solo quello, caro Achille Variati lei da tempo avrebbe dovuto promulgare una ben diversa ordinanza contro la pipì.
Quella che i cittadini potrebbero (dovrebbero?) fare sui Palazzi del potere più maleororante che ci sia: quello dell'ipocrita indifferenza verso i diritti della comunità a vantaggio dei propri interessi.
Economici o politici, ora fa poca differenza, visto che il sistema Zonin ora ha terremotato Vicenza.
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