Precari, Cub: "il Comune di Vicenza invece di stabilizzare, si accanisce, ma perde ancora una volta"
Domenica 15 Ottobre 2017 alle 21:18 | 0 commenti
Riceviamo dalla Confederazione Unitaria di Base di Vicenza e pubblichiamo: "La giunta di Achille Variati non ha mai avuto a cuore la situazione dei precari del settore educativo scolastico. Questo è un dato di fatto, visto che da anni una schiera di precari storicizzati viene impiegata nei nidi e materne comunali. Particolare accanimento però lo dobbiamo rilevare nella vertenza legale che nel dicembre scorso ha visto soccombere il Comune di Vicenza (sentenza 827/2016) condannato a risarcire venti precari del settore scolastico: più di 400 mila euro l'ammontare complessivo del risarcimento del danno."
"Il Comune di Vicenza - continua il sindacato - però ha fatto di tutto per non pagare e ad oggi, a distanza di dieci mesi, i ricorrenti non sono ancora stati materialmente risarciti. Il nostro legale, l'avv. Edoardo Bortolotto, ha chiesto il pignoramento del conto corrente del Comune per una cifra pari a 500 mila euro e il Giudicegli ha dato ragione, tant'è che il Comune di Vicenza ha dovuto chiedere con insistenza ancora un mese di dilazione per portare la questione in Consiglio Comunale. Il 13 novembre, quindi, dovrebbe essere posta la parola fine a questa telenovela e i precari dovrebbero vedere finalmente i loro soldi con la ricostruzione della loro carriera lavorativa anche ai fini contributivi. Ma non è finita qui: notizie positive per i lavoratori precari dovrebbero arrivare a breve dalla Corte di Giustizia Europea che, entro la fine di ottobre, dovrebbe esprimersi ancora una volta a riguardo dell'eccessivo ricorso a forme di lavoro precario nella pubblica amministrazione italiana."
"Il caso in esame - prosegue la nota - è quello di una lavoratrice che per vent'anni ha prestato servizio come Lsu, Co.Co.Co e con contratti a tempo determinato in un comune. Il Tribunale di Trapani, cui la lavoratrice si è rivolta per far valere i suoi diritti, una volta accertata l'illegittima reiterazione di contratti di lavoro precario, ha rimesso alla Corte di Giustizia europea l'incongruità dell'indennizzo che la Corte di Cassazione italiana ha stabilito in questi casi (risarcimento del danno quantificato tra le 2.5 e le 12 mensilità e nessuna possibilità di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato). Il Giudice di Trapani ha ritenuto del tutto insufficiente il risarcimento del danno così interpretato dalla giustizia italiana, paragonandolo anche ai principi che regolano lo stesso diritto nel lavoro privato (principio di equivalenza). La domanda posta alla Corte di Giustizia europea è: perchè un lavoratore che per anni presta servizio presso un ente pubblico non ha gli stessi diritti del lavoratore privato il quale viene automaticamente stabilizzato dopo 36 mesi di lavoro?"
"In ballo - conclude CUB - c'è la concreta possibilità che la Corte di Giustizia Europea giudichi del tutto arbitraria e troppo restrittiva l'interpretazione della magistratura italiana e condanni ancora una volta il nostro paese con sanzioni pesantissime. Da questa decisione potrebbero sorgere ulteriori sviluppi positivi per la vertenza dei nostri coraggiosi precari del Comune di Vicenza."
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