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Popolari, Ciambetti: uno scandalo in salsa toscana che può travolgere le istituzioni

Di Citizen Writers Venerdi 13 Febbraio 2015 alle 18:14 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti, assessore al bilancio della Regione Veneto analizza le "liaisons dangereuses", i destini incrociati e gli incroci pericolosi tra Popolare dell’Etruria e Mps

Non c’è nessuna soddisfazione nell’essere stato tra i primi a segnalare all’opinione pubblica, e di ciò devo dire grazie a VicenzaPiù che ospitò un mio intervento sul caso, l’anomalia dei corsi dei titoli azionari delle Banche Popolari e nel sostenere che finanzieri vicini al premier Matteo Renzi  s’erano segnalati per l’accumulo di azioni di queste banche e, in particolarmodo, della Popolare dell’Etruria e del Lazio.

Quest’ultimo istituto aveva segnato aumenti decisamente anomali anche rispetto alle altre Popolari: l’anomalia era evidente e c’è da chiedersi perché tanta prudenza nell’agire davanti a ipotesi  di aggiotaggio più che fondate visti i fatti.

Il fumus commissi delicti c’era, e c’è, tutto. Tanto fumo, ma anche molto arrosto, visto la presenza di troppi finanzieri protagonisti alla Leopolda o sostenitori sin dalla prima ora di Matteo Renzi, del quale avevano  finanziato le primarie contro Bersani: Davide Serra, con base a Londra,  o Paolo Basilico, della Kairos Investment Management. Londra era stata individuata sin da subito come base operativa di tante operazioni sospette: c’era chi sapeva e sapeva da tempo della mossa del governo. Ancor più sostanzioso questo arrosto se consideriamo che la banca protagonista dell’exploit maggiore, la Popolare dell’Etruria e del Lazio, non nuova a singolari performance al rialzo, vedeva come vicepresidente Pier Luigi Boschi, padre dell’attuale ministro per le Riforme. Sarà un caso, un pettegolezzo, ma al matrimonio del fratello del ministro Boschi, l’estate scorsa, l’unico Vip politico segnalato dalle cronache locali fu Francesco Bonifazi, tesoriere nazionale Pd. I tesorieri dei partiti sono figure chiave, quanto sconosciute, dell’architettura dei partiti: non si muovono mai a caso.  Queste, ed altre, informazioni per nulla riservate avevano stuzzicato la mia curiosità: senza voler gettar accuse, mi ero limitato sin da subito a notare le coincidenze e le incongruenze che non si limitano solo a quanto ho esposto. C’è dell’altro: la norma era entrata nel Consiglio dei Ministri, lo ha detto il ministro Lupi,  in maniera diversa, era stata estrapolata da un progetto di legge con un vasto articolato da cui fu estratto un solo articolo. Perché? Chi sapeva da giorni l’esito finale di quella proposta di legge su cui, per altro, non c’era alcuna apparente urgenza? Trovo grave che siano state necessarie più di due settimane  per giungere ad aprire una inchiesta ora partita a Roma come atto dovuto dopo l’audizione in Parlamento di Giuseppe Vegas, a guida della Consob. L’on. Brunetta, dopo questa audizione non ha avuto dubbi e le sue parole suonano inquietanti visto che per il professore docente di economia spiega come la vicenda “Evoca per molti versi , e sto attento a misurare le parole,  lo scandalo della Banca Romana del 1891, quando ombre pesantissime lambirono le massime autorità politiche”- Che il professor Brunetta, notoriamente focoso e irruente, stia attento a misurare le parole citando lo scandalo che portò a costituire la Banca d’Italia e che travolse settori della sinistra storica è un altro campanello d’allarme che non si può sottolineare: proprio in questi giorni la Popolare dell’Etruria, con i suoi conti dissestati, viene commissariata mentre si scopre anche  la perdita di circa 5 miliardi di Monte Paschi di Siena nel bilancio 2014. La stampa locale ha dato molta evidenza alla risistemazione dei conti nelle Popolari con l’aumento delle poste e dei costi relativi ai crediti inesigibili o a rischio che ha determinato minusvalenze e perdite di qualche milione. Ma nel caso di Monte Paschi parliamo di miliardi: ci rendiamo conto dello scenario e di cosa ciò può significare? Tra relazioni pericolose, destini incrociati e incroci pericolosi nella finanza toscana, tra Pop dell’Etruria e Mps, finanza e finanzieri del Pd, Vip speculatori con base a Londra e conti in svizzera, lo scandalo in salsa toscana può travolgere le istituzioni.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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