Polizza politica
Giovedi 22 Ottobre 2009 alle 21:15 | 1 commenti
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La parola magica è dialogo. Con questa formula il sindaco Achille Variati ha negato il suo assenso a dare un giro di vite alla libertà di manifestare nelle vie del centro storico. Ha così detto no alle restrizioni della direttiva Maroni (fra l'altro palesemente incostituzionale in quanto viola gli articoli 17 e 21 della Carta). Ma al tempo stesso, offrendole concertazione, ha tenuto aperta la porta alla categoria dei commercianti, la cui parte più rumorosa vede i cortei in Corso Palladio come una flagello per i propri incassi. Non s'è lasciato sfuggire l'occasione, Variati, di dare mostrare la sua stizza per il prefetto Mattei, che recentemente ha definito "inutili" le ronde dato che la situazione dell'ordine pubblico a Vicenza "non è preoccupante".
 Un siluro al sindaco, che sin dal suo insediamento le ha promesse, ancorchè riservate a ex carabinieri ed ex poliziotti. Ora lui ritorce contro Mattei le sue stesse parole: ma come, se la città è tranquilla e pacifica, perché limitare un diritto fondamentale come quello di scendere in strada per professare le proprie idee? In ogni caso, piano con gli applausi. Il sindaco Pd ha anche ventilato di introdurre polizze danni da far pagare ai manifestanti. E se le cifre fossero troppo alte, chiedono giustamente dal Presidio No Dal Molin? "Assicurando" le manifestazioni, si salverebbe formalmente un diritto cardine della democrazia, col rischio però di negarlo di fatto. Dove non potè la polizia potrà la polizza?
Alessio Mannino
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