Poletto lascia: Collese e Langer, due miei riferimenti. Il simbolo dell'Udc rimane
Martedi 9 Aprile 2013 alle 17:28 | 0 commenti
Luigi Poletto pronuncia un discorso toccante, di quelli che se ne sentono ben pochi in bocca ai politici, che siano nazionali o locali, per dare il suo addio al Consiglio comunale per il quale a 55 anni, molti dei quali passati tra i banchi di Sala Bernarda, non si ricandiderá dopo averlo guidato con equilibrio da presidente  in questa ultima legislatura.
Poletto, anima storivca del movimento verde a Vicenza e uomo di sinistra, ha citato come suoi riferimenti un vecchio consigliere di pensiero a lui opposto, il "missino" Gabriele Collese, e Alexander Langer, ex Lotta continua e tra i fondatori europei del movimento dei verdi, per ricordare come «la politica venga dopo la gente e non viceversa».
Se Federico Formisano, un altro "matusa" di prestigio del consiglio comunale, ha tributato a nome di tutti i presenti un dovuto e sentito elogio all'impegno politico e allo spirito partecipativo di Luigi Poletto che «mai ha mancato una delle 140 sedute di quest'anno e mai ha mancato di partecipare al voto», il presidente ha fermato da par suo i consiglieri e gli assessori a fine intervento del capogruppo del Pd e consigliere anziano: «signori consiglieri non si applaude in sala!».
È il suo simbolico testamento comportamentale, mentre, per contrappasso stilistico, l'Udc cittadina, con l'assessore Pecori e il consigliere Guarda col nuovo arrivato, il collega Volpiana, presentava in un'altra saletta, pensiamo, il simbolo della sua lista per le comunali. Lo pensiamo, ma  non ne siamo al momento certi, perchè se Poletto ha citato un uomo di destra e uno di sinistra come due suoi riferimenti, i figli e figliocci locali di Casini hanno cassato dagli inviti, da "piccoli" politici, i nostri media e i loro, non pochi, lettori che forse danno già per scontato di non poter avere come elettori. Oppure hanno semplicemente dimenticato di inviarci la convocazione, a riprova della capacità organizzativa per la quale chiederanno il consenso ai cittadini vicentini per farsi amministrare.
Se siamo pronti come sempre a ricrederci, mentre Milioni, Lucchin e Andrein, oltre al sottoscritto, cercheranno comunque di informare i propri lettori anche sui futuri passi e passetti degli eredi di oggi della grande Dc di ieri, non possiamo non pensare stasera che non sarà un caso che Luigi Poletto abbia citato per il suo elevato commiato due nomi del passato, non rimpiangendo più di tanto il presente.
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