Polemica viabilità a Biron di Sotto: meglio tardi che mai per Cicero e GdV
Domenica 26 Luglio 2015 alle 20:52 | 4 commenti
Chissà se adesso lo cambieranno quel "doppio senso unico alternato" a Biron di Sotto, che di colpo è diventato "una polemica" dopo l'intervento di Claudio Cicero e la notizia riportata dal GdV di ieri. Entrambi non hanno fatto cenno che il fatto è arrivato alla nostra redazione, che lo segnalato con un video, una settimana fa. Sarà per quello che, dopo un paio di giorni l'amministrazione ha potenziato la segnaletica? Forse nessuno ha letto nessuno, semplicemente il buon senso impera. A proposito, se per caso ci è sfuggito qualcosa... segnalatecelo.
La creatività italiana sulla viabilità si è espressa nella sua forma migliore in quella piccola e stretta strada in cui risolvere il problema dell'alta velocità significa trovarsi di fronte un ostacolo con l'indicazione di dare la precedenza alle auto che arrivano dall'altra parte. Non essendo urbanisti, raccogliamo solo impressioni sul buon senso comune. E confidiamo che il problema, adesso che ha avuto eco sulla stampa istituzionale, che ha raccolto la reprimenda dell'ex assessore alla mobilità Claudio Cicero, giunga agli orecchi dell'amministrazione comunale. Nel nostro piccolo, quello che conta, è che i problemi vengano discussi, quella è la funzione della stampa. Anche se sia Cicero che il maggiore quotidiano locale si sono dimenticati che quell'operazione stradale congetturata dall'assessorato di Dalla Pozza era apparsa una settimana prima sul nostro giornale, grazie a una segnalazione e a un video inviato da un nostro lettore.
Forse a entrambi è sfuggito l'articolo, magari perché parla di prevenzione e non di un fatto di cronaca già avvenuto. Può essere, come può essere che non sia sfuggito agli uffici di Palazzo Trissino, dato che il problema segnalato da noi non era tanto sul sindacare circa la scelta urbanistica - perché urbanisti non siamo - ma far presente che la segnaletica relativa a quegli "ostacoli" era insufficiente. Infatti, dopo pochi giorni, l'amministrazione ha aggiunto la segnalazione delle due strettoie e del dare la precedenza, rendendola più visibile.
La storia di quella strada, che ha registrato numerosi incidenti, dura da un bel po' di tempo ma solo lo scorso ottobre, dopo numerose lamentele dei residenti, si è arrivati a quella che l'amministrazione considerava l'unica soluzione possibile. E cioè quelle che tecnicamente si chiamano "porte di ingresso "permanenti e in rilevato": dare la precedenza a chi arriva dalla parte opposta da dove c'è l'ostacolo spartitraffico. Confidando nel senso civico degli automobilisti vicentini - ma si crea un paradosso, se già ce l'hanno, perché fare un intervento dissuasivo? - restano certamente alcuni dubbi sul fatto che possano rallentare in tempo, nonostante le segnalazioni, in prossimità dell'ostacolo. Un particolare, poi, fa pensare. E cioè il fatto che per le due ruote non è necessario fare la "schinca", in quanto possono passare dritti, a destra della barriera. Il che ci fa pensare, visto che, purtroppo, la creatività dei guidatori italiani è ben peggiore di quella delle amministrazioni. Non lo diciamo noi per "percezione", cioè quello che quotidianamente ciascun cittadino vede - guida spasmodica con il cellulare in mano; impazienza totale rispetto ai limiti di velocità ; sorpassi urbani con linea continua all'ordine del giorno; interpretazione "personalizzata" all'ordine del giorno - ma lo dicono le statistiche. L'Istat, qualche settimana fa, ha infatti pubblicato il suo rapporto annuale, dal quale si evince che l'indice di mortalità in Italia, seppur diminuito, è ancora sopra alla media in Europa. Il valore dell'Italia è pari a 55, a fronte di una media europea di 51 morti per milione di abitanti. Nel 2014, sulla base di una stima preliminare, si sono verificati in Italia 174.400 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti, entro il trentesimo giorno, è pari a 3.330, mentre i feriti ammontano a 248.200. Rispetto al 2013, si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti con lesioni a persone ma l'indice di mortalità , calcolato come rapporto tra il numero dei morti e il numero degli incidenti con lesioni moltiplicato 100, è in lieve aumento rispetto a quello registrato nel 2013. Il dato di fatto è che però il maggior numero di vittime avviene nelle strade urbane e extraurbane. Se infatti c'è stata una flessione del numero dei morti sulle autostrade (-11,5%), molto più modesto il calo sulle strade urbane (-1,0%) e sulle strade extraurbane (-0,3%).
Scusate per l'approfondimento, è un piccolo vizio dei giornalisti. In realtà per puntare la lente, per l'ennesima volta, sulle strade urbane ed extraurbane. Sono loro il nocciolo del problema. Un problema che cerchiamo di affrontare, al di là della cronaca nera che sicuramente fa più notizia della prevenzione. Siamo un popolo di NYMBY, not in my backyard, non succede nel mio giardino finché non succede. L'incidente succede sempre all'altro, mai a me. Nel nostro piccolo, in alcuni casi, citiamo la fonte dalla quale arriva la notizia di cronaca nera - naturalmente dare la notizia è un diritto sacrosanto - per poi cercare di approfondire sul tema, in particolar modo sulla prevenzione e su chi deve esserne custode, i cittadini ma anche la Polizia Locale. È successo con il caso dell'incidente in Viale Trieste, ad esempio (potete leggere qui l'articolo) e succederà in qualsiasi altro caso. Non chiediamo il contrario, naturalmente. Il nostro messaggio ad automobilisti, giornalisti ed ex-urbanisti è semplice: guidate con prudenza ma scrivete anche senza cinture.
Lei che gira il mondo tutti i giorni lo sa come verrebbero puniti (o sbeffeggiati), giustamente, costoro nei paesi che lei ama e rispetta?
A proposito io mi sono limitato ad andare, soprattutto per lavoro, in Francia, Germania, Belgio, Olanda, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Tunisia, Croazia, Slovenia, Grecia, Russia, Kazakhistan, Hong Kong, Taiwan, Singapore, Thailandia, Giappone, Macao, una decina di stati degli Usa, Brasile e anche in Vaticano e a S. Marino.
Le basta così per darmi il diritto di scrivere e far scrivere liberamente ai miei collaboratori? Grazie
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Non mi meraviglierebbe che non abbiate messo naso fiori dal vostro provincialismo, in paesi più evoluti dove simili soluzioni sono bel più applicate e severe. Dai parcheggi sui marciapiedi che deteriorano gli stessi, al degrado urbano che passa anche da una amministrazione incapace di piantare dritti i cartelli stradali o pulire le erbaccie dai bordi strada, al senso civico del rispetto del pubblico, porta con se io scoraggiante modo di fare dell'Italia. Parlare tanto e fare poco.
La soluzione nella mia via sarebbe altro certo, manca coraggio. Ma siate seri e andate oltre la polemicuccia di chi non coglie il succo del problema.