Più attenzione all'emergenza abitativa. Il Sunia scuote Variati
Venerdi 21 Gennaio 2011 alle 18:36 | 0 commenti
"L'Amministrazione comunale sembra non avere cognizione dell'emergenza abitativa: deve provvedere in bilancio con un apposito fondo". Il segretario provinciale del Sunia Fulvio Rebesani, accando al quale (foto) sedeva oggi il suo vice Stefano Priante e il tunisino Mounir Aissaouie (clicca qui per il video che riguarda la sua triste 'storia') ha inviato al sindaco Variati, all'assessore competente Giuliari e ai capigruppo consigliari una richiesta di incontro e una serie di proposte delle quali tener conto nella redazione del bilancio preventivo 2011.
"Quello del Comune di Vicenza è un documento arido verso le nuove esigenze della popolazione povera e malestante, che si limita a scegliere secondo lo schema previsto in un'ottica di 5/6 anni fa, pre-crisi, quando trovare lavoro era relativamente facile - si legge nella premessa del Sunia - Non si possono fare spese non assolutamente necessarie, per lo sport, per gli spettacoli, per il tempo libero e poi lamentarci che per l'emergenza abitativa non ci sono soldi". Nel 2009 sono stati ben 270 gli sfratti, quasi tutti dovuti all'impossibilità di far fronte alle spese di affitto dopo essere rimasti senza lavoro. Ecco alcune soluzioni proposte dal sindacato. Si cita innanzitutto la L.R. 10/96: "Chiediamo che il comune di Vicenza, ogni anno, con una sua deliberazione stabilisca il numero degli alloggi che intende acquisire da Ater e destinare per le suddette finalità : almeno 15%. Quindi di volta in volta, man mano le famiglie vengono cacciate di case, esse sono immesse nelle "case del 15%" per un massimo di due anni (ultimo comma). La L.R. non chiede alcuna graduatoria ma solo che i fruitori abbiano i requisiti richiesti per l'Erp". Quindi Rebesani ricorda che il comune ha in proprietà qualche decina di alloggi sfitti da anni. "Chiediamo all'Amministrazione di cedere gratuitamente o a prezzo simbolico - con esenzione degli oneri - all'Ater una parte del proprio patrimonio immobiliare sia di terreni che di alloggi degradati". Per trovare fondi il Sunia chiede da tempo di "aumentare l'aliquota dell'Ici di due punti per gli alloggi sfitti da almeno due anni e quindi passare dal sette per mille al nove per mille".
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