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Piano casa veneto, Rebecca: prevale ancora la logica del "mattone selvaggio"

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 10 Gennaio 2014 alle 18:02 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza - Le polemiche scaturite dopo l’approvazione del terzo Piano Casa, alle quali si sono aggiunte ieri le critiche sollevate dai sindaci veneti, dimostrano come questa norma presenti molti punti controversi e fin troppe controindicazioni. Prima fra tutte quella di dare il via libera ad un’altra colata di cemento in una delle regioni, il Veneto, dove il consumo del suolo ha raggiunto livelli già insostenibili.

E allo stesso tempo quello di consentire in prospettiva, tra le pieghe delle varie norme urbanistiche e commerciali in continuo cambiamento, un proliferare di strutture di vendita fuori da qualsiasi pianificazione.

“Qual è il futuro che vogliamo dare al Veneto? Ancora quello dei capannoni e del “mattone selvaggio” che hanno causato guasti ambientali e paesaggistici purtroppo ben conosciuti? Perché sembra che con il terzo Piano Casa il legislatore indichi proprio questa via: la deregulation  degli ampliamenti che possono diventare vere e proprie nuove costruzioni autonome, in barba ad una essenziale ed efficace pianificazione del territorio”. Questo il commento di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio della provincia di Vicenza, su una  norma “che – continua - va assolutamente rivista, eliminando alcuni evidenti limiti e rischi. Ben venga dunque l’azione dei sindaci per una proposta di legge di iniziativa dei Comuni che coinvolga, in fase di stesura, anche le categorie economiche”.

Le falle aperte dalle deroghe introdotte con il Piano, infatti, rischiano di ripercuotersi pure nella programmazione commerciale. Anche se gli interventi di ampliamento non trovano applicazione per gli edifici “aventi destinazione commerciale, qualora siano volti a eludere o derogare le disposizioni regionali” sul settore, la norma lascia molte vie di fuga difficili da arginare. Se appare arduo, infatti, sindacare sulle reali finalità di eventuali ampliamenti edilizi che inizialmente potrebbero non interessare le superfici di vendita, diventerà certamente più facile, poi, “riusare” i volumi e le superfici realizzate. Così come sarebbe difficile tenere sotto controllo, da un punto di vista della pianificazione commerciale, quanto potrebbe avvenire nelle così dette “aree dismesse”.

 Per non parlare, poi, del sistema “di varianti” ora esteso anche alle centinaia di centri storici dei Comuni non ancora dotati dei nuovi piani di assetto del territorio (PAT), dove gli ampliamenti in “deroga” del Piano Casa si incrociano con le possibilità in “deroga” previste dalla LR 50/2012 per le grandi strutture di vendita, rischiando così di compromettere definitivamente non solo la riqualificazione dei centri storici, ma anche la tenuta della rete commerciale tradizionale. E ciò senza alcuna valutazione sull’ammissibilità di queste trasformazioni, né alcuna possibilità di contrastare gli interventi non coerenti con gli obiettivi del legislatore.

“E’ la logica del semplice soddisfacimento delle richieste provenienti dalle parti più diverse – sottolinea il presidente di Confcommercio Vicenza Rebecca -. I guasti che tutto questo provocherà sembrano proprio non interessare a chi ha approvato la norma . E ciò è ancor più grave se pensiamo alle conseguenze sui nostri centri storici, sulla città d’arte e in generale sul paesaggio, in una regione che è la prima area turistica d’Italia. Qui mettiamo a rischio l’unico vero patrimonio non delocalizzabile su cui possiamo contare – conclude Sergio Rebecca -, un territorio che, nonostante le profonde ferite inferte nei decenni passati, rappresenta una risorsa da preservare e valorizzare non solo per la qualità di vita di chi ci abita, ma anche per garantire lo sviluppo del turismo, un settore che può dare ancora ampi margini di crescita economica”. Se non ci fosse l’incognita di un mercato immobiliare stagnante, infatti, sarebbe lecito attendersi da questo Piano Casa un’ulteriore accelerazione degli interventi edificatori in “deroga” quantificati, fino al luglio scorso, in oltre 62mila istanze in Veneto, di cui 10mila nella sola provincia di Vicenza. Con l’aggravante che oggi, con il terzo Piano Casa, l’ampliamento può arrivare al 70 e 80% e anche separatamente su un altro lotto fino a 200 metri di distanza. Difficile prevedere ora i metri cubi o i metri quadri che saranno realizzati, ma di certo gli esiti non saranno positivi per il nostro territorio, perchè è la direzione di marcia ad essere sbagliata.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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