Piano Casa, i capigruppo della maggioranza: porte aperte all'anarchia urbanistica
Lunedi 13 Gennaio 2014 alle 18:23 | 0 commenti
Daniele Guarda (UDC), Giacomo Possamai (PD) e Sandro Pupillo (Variati Sindaco) -  “Vogliamo esprimere unitariamente la nostra contrarietà per il Piano Casa recentemente approvato dalla Regione Veneto. Con questo atto la Regione si arroga, infatti, il potere di sottrarre ai Comuni una delle loro competenze fondamentali: la potestà di regolamentazione urbanistica dell’assetto e dello sviluppo del territorio.
Aprendo così le porte all’anarchia urbanistica in una regione già martoriata e troppo edificata. Un pericolo che a Vicenza avvertiamo in modo particolare: non serve nemmeno citare il dissesto idrogeologico in cui versa la nostra provincia e i rischi che corrono il capoluogo e molti altri comuni del nostro territorio ogni volta che piove un po’ più intensamente del consueto. Ci colpisce, tra l’altro, che un atto così “centralista†e poco rispettoso delle autonomie locali arrivi proprio da una maggioranza regionale che nel frattempo propone iniziative di segno opposto come il referendum per l’indipendenza veneta. Con che coerenza si può chiedere l’indipendenza da Roma e contemporaneamente privare gli enti locali di tutti gli strumenti di difesa contro possibili operazioni speculative a danno del patrimonio paesaggistico, delle aree agricole e dei centri storici, per giunta stabilendo deroghe importanti su parametri edilizi, urbanistici e volumetrici previsti dagli stessi PAT comunali? Inoltre: come si può approvare un Piano Casa che per giunta contraddice la direttiva europea 42/2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente? Siamo quindi al fianco di quei sindaci veneti, in primis quello di Vicenza, che stanno combattendo una giusta battaglia perché il testo sia rivisto e modificato quanto prima. Qualora la Regione restasse sorda di fronte al grido da parte di molti comuni veneti, reputiamo opportuno che il Governo nazionale impugni il Piano Casa del Veneto di fronte alla Corte Costituzionale. Per questo motivo scriveremo presto una lettera al presidente del Consiglio Enrico Letta e al ministro Lupi per invitarli a procedere formalmente all’impugnazioneâ€.Â
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