Pfas, ex ad Miteni Luigi Guarracino indagato anche a Verona: maxi inchiesta a Vicenza
Venerdi 20 Gennaio 2017 alle 08:49 | 0 commenti
Tocca ai dirigenti regionali dei settori Sanità (Domenico Mantoan), Ambiente (Alessandro Benassi) e Agricoltura (Mauro Trapani) indicare ai rispettivi assessori (nell’ordine: Luca Coletto, Gianpaolo Bottacin e Giuseppe Pan) quali nuovi interventi adottare per contrastare l’emergenza Pfas, dopo che già nel 2013 sono stati applicati alla rete idrica i filtri che hanno messo in sicurezza l’acqua potabile. A dirlo è stato ieri il governatore Luca Zaia, che ha voluto chiarire così non solo quanto accaduto martedì in giunta (l’ormai celeberrima sfuriata proprio contro i tre assessori) ma anche «evitare altri equivoci sui ruoli e le rispettive responsabilità ».
E difatti dopo la seduta di martedì il segretario della Programmazione Ilaria Bramezza ha scritto ai tre dirigenti, spiegando che tocca a loro firmare eventuali decreti oppure proporre alla giunta nuove delibere alla luce delle conclusioni raggiunte dalla commissione tecnica sui Pfas. Fino ad allora, la Regione non muoverà altri passi formali («Siamo in una stanza buia, bisogna procedere con cautela»), men che meno la chiusura o lo spostamento della Miteni di Trissino, provvedimenti che al momento «non hanno ragion d’essere - assicura Zaia - perché la fonte di contaminazione è stata bloccata e l’inquinamento riguarda anni passati», anche se «un ragionamento, con calma, alla luce del Piano acque, andrà fatto su queste fabbriche che sorgono sulle falde» (ci vorranno 80 anni per dimezzare le Pfas nella falda sotto la Miteni, che peraltro slitta verso Sud di un chilometro all’anno). Fin qui, l’iter amministrativo. Poi ci sono quello sanitario e quello giudiziario, che invece proseguono. Quanto al primo, dopo aver monitorato 85 mila persone (con una spesa di 900 mila euro) e aver chiuso gli studi epidemiologici sull’uomo, ora la Regione sta continuando le analisi sull’acqua usata in agricoltura, per accertare se vi siano rischi per gli animali da allevamento, la frutta e gli ortaggi. E il 23 febbraio, a Venezia, si terrà un convegno sulle Pfas con esperti in arrivo da tutto il mondo (ci stanno lavorando anche i laboratori di Bonn dell’Oms).
Quanto al fronte giudiziario, ieri anche la procura di Verona, dopo quella di Vicenza, ha iscritto sul registro degli indagati il nome dell’ex amministratore delegato di Miteni, Luigi Guarracino, alla guida dell’azienda chimica fino a fine 2013. Tutti gli atti sono poi stati trasferiti alla procura berica, che sarà quindi titolare di un’unica maxi inchiesta veneta. L’ipotesi di reato, spiega Ezio Zanon, capo degli avvocati della Regione, è al momento quella di «avvelenamento delle acque» ma non si escludono reati ambientali legati al ciclo dei rifiuti. Zanon è affiancato dall’avvocato Dario Bolognesi, che si occupò della vicenda Solvay. «Ci siamo costituiti parte offesa, perché riteniamo di aver subito un danno di servizio, patrimoniale e d’immagine - spiega Zanon - l’interlocuzione con le procure è continua (in tre anni si contano 23 tra lettere e incontri, ndr ), intanto affrontiamo i ricorsi di chi contesta i limiti che abbiamo apposto alle emissioni, ritenuti perfino troppo stringenti».
Di Marco Bonet e Lauro Tedesco, da Corriere del Veneto
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