Per Agenzia Entrate da tassare "transazione" BPVi (e Veneto Banca): Gianni Mion lo "nega", dopo VicenzaPiù e Il Sole lo conferma lo studio Rocca. E la ritenuta d'acconto?
Domenica 21 Maggio 2017 alle 13:20 | 0 commenti
La questione della tassabilità , al 26%, degli "indennizzi" ai soci della BPVi e di Veneto Banca che hanno aderito all'Offerta Pubblica di Transazione (Opt) sollevata da noi il 18 maggio, approfondita su questo mezzo il 19 e ripresa ieri, 21 maggio, da Il Sole 24 Ore con indubbia competenza, e nostro malcelato orgoglio, è stata rilanciata oggi, senza citazione alcuna delle fonti, neanche quella del quotidiano economico nazionale, dai quotidiani locali del gruppo Finegil (Il Mattino di Padova, ecc.) e da Il Corriere del Veneto, ma viene bellamente ignorata sul gattopardiano foglio locale. Il presidente Gianni Mion ha avanzato obiezioni sulla tassabilità affermata dall'Agenzia delle Entrate del Veneto che ha risposto a un "interpello" di un socio e attendiamo, dopo avergli inviato le nsotre domande, una sua doppia risposta.
La prima, ovviamente, più mediatata su questa posizione interpretativa, la seconda sulla eventualmente "non effettuata ritenuta d'acconto del 20% , problema che potrebbe fors'anche avere rilievo penale, perché la ritenuta sarebbe obbligatoria nel caso fosse confermata l'interpretazione dell'Agenzia delle Entrate".
Intanto pubblichiamo una delle reazioni, tecniche, alla questione da noi sollevata mentre è facile immaginare le numerosissime reazioni preoccupate riprese dai media che se ne sono occupati, incluso il nostro, delle decine di migliaia di soci che hanno aderito a quella che, nella maggior parte dei casi, reputavano una elemosina su cui ora dovrebbero addirittura pagare le tasse neanche fossero dei guadagni i miseri ristori ricevuti, senza ritenuta d'acconto...
Ecco, quindi, il parere del dr. Riccardo Federico Rocca dell'omonimo studio milanese, che conferma il "parere" tecnico che abbiamo pubblicato il 19 maggio sotto il titolo: "È tassabile l'indennizzo corrisposto dalla Banca Popolare di Vicenza (e da Veneto Banca). Dopo il danno, la beffa".
"A mio avviso, ha ragione l'Agenzia delle Entrate a considerare imponibile il ristoro perchè il testo della transazione è stato impostato proprio come una rinuncia a fare causa, tanto è vero che include anche le società di revisione, e le banche espressamente dichiarano di surrogare gli azionisti nelle richieste risarcitorie nei confronti di tali enti.
Quindi, trattasi di un corrispettivo a fronte di una rinuncia a esercitare un diritto e come tale doverosamente tassabile.
In tutti gli incontri pubblici, a cui ho partecipato come relatore, ho sempre rilevato che non aveva alcun senso parlare di risarcimento agli azionisti, poichè gli azionisti in quanto tali non hanno diritto ad alcun risarcimento e non esiste alcuna norma di legge che disciplini tale istituto.
I presupposti giuridici a base delle azioni legali che abbiamo impostato è il risarcimento agli investitori ingannati da false comunicazioni sociali, che è invece pacificamente riconosciuto dal nostro ordinamento. Infatti prima di diventare azionisti si è investitori, liberi di decidere come allocare al meglio le proprie disponibilità finanziarie, e se le medesime sono utilizzate per pagare 62,5 euro un'azione che una perizia basata sui bilanci ufficiali dichiarava essere valore congruo e che tale non era poichè i bilanci erano falsi, il danno è evidente e va risarcito.
E' stato, invece, del tutto privo di motivazione il corrispondere il 15% sull'importo investito a chi, ad esempio, aveva acquistato azioni nel corso del 2007 quando il prezzo era sostanzialmente equo e non vi era alcun presupposto giuridico per chiedere risarcimento alcuno.
Non vi è parimenti alcuna analogia tra le suddette transazioni e la vicenda del rimborso parziale da parte dello Stato a favore degli acquirenti di obbligazioni subordinate Banca Etruria, poichè il regime giuridico cui sono soggette le obbligazioni è ben diverso da quello delle azioni, e il detto rimborso si fonda su di un provvedimento di legge e non certo su di una transazione privata.
Cordialità .
Riccardo Federico Rocca
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