Maggioranza in tilt. Bossi difende pensioni, Tosi apre a patrimoniale. Berlusconi: niet
Giovedi 11 Agosto 2011 alle 00:56 | 0 commenti
Rassegna.it - Ennesima frattura tra Pdl e Lega sulle misure per il pareggio. Bossi tuona: "Non si tocchino le pensioni", e Tosi apre alla patrimoniale. Ma Berlusconi non ne vuol sapere, mentre Sacconi mette le mani avanti. Pd: "Al Senatùr ormai non crede più nessuno"
Ancora maretta nella maggioranza. Ovviamente, stavolta, la pietra dello scandalo sono le misure allo studio per anticipare il pareggio di bilancio al 2013 e tamponare la crisi. Da una parte c'è la possibile riforma delle pensioni, di cui si fa un gran parlare nel Pdl, dall'altra l'ipotesi, sollevata invece dal versante leghista, di una possibile tassa patrimoniale.
"Le pensioni dei lavoratori non si toccano". E' il monito che il leader della Lega Umberto Bossi ha affidato alla prima pagina della 'Padania' a poche ore dall'incontro del governo con le parti sociali. "Finché c'e' la Lega non si mettono in discussione i diritti della nostra gente", ha rincarato Bossi spiegando che "la stabilità " non deve sacrificare "Padania e fasce deboli".
"Bisogna chiedere un sacrificio straordinario, aggiuntivo e una tantum ai titolari di grandi patrimoni e di rendite, anche quelle finanziarie". Dalle pagine del quotidiano 'La Repubblica', il sindaco di Verona Flavio Tosi è invece tornato a sostenere l'idea di una 'patrimoniale' per far fronte alla crisi economica. Dunque non solo tagli: "Ovviamente bisogna colpire gli sprechi, andare avanti con il federalismo fiscale. Ma in una situazione drammatica come questa, dove rischiamo tutti di morire di debito pubblico, è impensabile procedere solo con i tagli e la lotta agli sprechi. I soldi da qualche parte bisogna pure prenderli, salvaguardando il principio di equità ".
Di patrimoniale, però, non vuol sentir parlare Berlusconi, che ha anticipato il suo ritorno a Roma per oggi. Probabile l'incontro con Bossi. Per quanto riguarda il Pdl è prevista una riunione per discutere delle misure economiche. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi mette le mani avanti, escludendo, almeno in parte, interventi sulla previdenza: "Allo stato non c'è nulla", anche se ha aggiunto che si guarderà "insieme alla sostenibilità dei conti previdenziali che certamente nel medio-lungo sono a posto,e nel breve termine ne faremo una verifica con le parti sociali". L'esecutivo, però, oltre ad anticipare di un anno le misure contenute nella manovra già varata, potrebbe decidere di intervenire sulle pensioni di anzianità e su un anticipo dell'adeguamento dell'età pensionabile alle aspettative di vita.
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha definito "sconcertanti" le "anticipazioni di misure che il governo si appresterebbe a varare". E ha ammonito: "Se pensano di far pagare la manovra alla povera gente, dovranno vedersela con noi". "Le minacce di Bossi fanno sorridere - si dice nel Pd - Il leader leghista, al pari di Berlusconi, non è più credibile. Ma a chi si rivolge quando dice che le pensioni non si toccano? Al suo amico Tremonti? O a se stesso, visto che siede da molti anni nel Consiglio dei ministri. Di cosa stiamo parlando? La Lega è ormai alla farsa. Siamo all'auto minaccia dei ministri leghisti".
Di patrimoniale ha parlato anche Francesco Rutelli. "Sono stato già interpellato su questo tema e confermo che è una parola che neanche voglio pronunciare. Parlarne sarebbe un modo per far scappare i capitali e fare immaginare che i ceti medi possano essere colpiti".
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