Pedemontana Veneta, Zaia ammette impasse. Cappelletti e CoVePA rispondono
Martedi 19 Luglio 2016 alle 14:42 | 0 commenti
Note di Enrico Cappelletti, senatore del M5S, e CoVePA sulla Superstrada Pedemontana Veneta
"Zaia ammette una situazione di impasse su PDV. Era ora. Noi del M5S lo denunciamo da anni. Aggiunge che non capisce che cosa stia accadendo. Zaia, se ci consente, glielo spieghiamo noi. Nel 2001 quest'opera doveva costare 750 milioni. Adesso é arrivata a superare i 3 miliardi. E non basteranno neppure. Dovrebbe essere realizzata con soldi privati. Che però a distanza di 7 anni non si vedono. Il commissario straordinario dopo l'ennesimo rinvio, ha dichiarato che se non fossero arrivati entro Aprile 2016, avrebbe risolto il contratto e incassato la fideiussione. Ma siamo a fine luglio e non ha ancora fatto nulla. Se non mantenere segretata la convenzione economico-finanziaria relativa all'opera. Rarissimo caso di trasparenza per un'opera pubblica di queste dimensioni.
E non è tutto il Direttore dei lavori é stato sostituito nottetempo per un noto procedimento di corruzione. La Corte dei Conti ha dichiarato Lei Zaia e la sua amministrazione inadempienti, non avendo ricevuto giustificazione alcuna rispetto ad un mare di criticità sollevate dalla Corte stessa sull'opera. Aggiungo che, una fetta rilevante di quest'autostrada, sarà comunque del tutto inutile, perché correrà sostanzialmente parallela ad un'altra autostrada già esistente, per di più caratterizzata da traffico scarso.
Tutto ciò premesso Lei invoca l'intervento del Governo, che dovrebbe sobbarcarsi tutti i rischi finanziari connessi alla realizzazione dell'autostrada, oneri che dovrebbero far carico, evidentemente, esclusivamente al privato. Direi dunque che siamo alle solite... costi e rischi al pubblico e vantaggi ai privati! Bel modo di fare politica. Ma se per tutti gli oneri ed i rischi connessi alla realizzazione di PDV devono essere pubblici, perché non far rientrare l'intera opera nella sfera pubblica? Perché rischiare di far pagare quest'opera ai cittadini due volte, cioé con i contributi pubblici già stanziati, con i pedaggi e con la garanzia sui debiti assunti dai privati, in caso di fallimento per le evidenti sovra stime dei flussi di traffico? L'insostenibilità finanziaria di altre importanti opere pubbliche, come il passante di Mestre o la Brebemi, non hanno insegnato nulla? Torniamo a richiederLe dunque un incontro pubblico, con il Commissario Straordinario, perché finalmente venga fatta e detta una parola di verità su questa importante infrastruttura".
L'irresponsabile Luca Zaia apre ufficialmente il caso Pedemontana Veneta, ma o non sa che dire o gli hanno suggerito male! Egli è colui il quale ha accettato di costruire una Pedemontana Veneta più corta e per più soldi, parla di ferita ormai aperta ma impossibile da fermare, piagnucola per i fondi da Roma che evidentemente non è più ladrona. Siamo al melodramma dopo 4 anni si torna a Roma a battere cassa come nel 2012 con la ministro Cancellieri del vituperato Monti. Per prima cosa la ferita è economica e finanziaria ed impossibile da sanare anche se si riuscirà a finire l'opera. In secondo luogo crediamo che gli espropriati e il CoVePA a questo punto abbiano il diritto di chiedere il sequestro dei cantieri e la restituzione dei sedimi occupati, vanno ritornati ai legittimi proprietari! Con le ghiaie scavate e depositate, poiché valgono come l’oro, si potranno riempire nuovamente le trincee scavate o si potranno restituire i soldi ai danneggiati. Per terzo ma non meno importante, appare chiaro che Cassa Depositi e Prestiti non ha dato le sue coperture all'operazione dei Project-Bond anglossassoni perchè la Pedemontana Veneta non ha i fondamentali economici a posto e mai li avrà . Mai riuscirà a pagare i prestiti con i flussi di cassa con i passaggi quotidiani di auto e camion perché non esistono 33mila veicoli al giorno tra Treviso e Vicenza a nord della Postumia. E perchè non li ha? Poichè ormai é chiaro che non ci sono! E' dunque un bel problema ma perché si mobilita Luca Zaia se non c'entra nulla: DICE CHE ERA MINISTRO DELL'AGRICOLTURA NEL 2008-2009? Forse ci sono obblighi nel contratto di concessione riveduto e corretto proprio da lui nel 2013 che lo obbligano a trovare le soluzioni necessarie a impedire la buona uscita con cuccagna della SIS. Implicitamente sostiene che non centrerebbe con la concessione della SPV, mentre a noi risulta che fosse vice di Galan nell'ottava legislatura fino a giugno 2008 e presidente della nona quella che nel 2013 ha accettato una SPV più corta e per più soldi, ma soprattutto tutte le agevolazione pubbliche sulle garanzie del finanziamento privato. Le NUBI SU PEDEMONTANA VENETA ALLA FINE SI SONO CONCRETIZZATE, E PER QUESTO CI SAREBBE ANCHE IL SALVAGENTE REGIONALE.
Il salvagente regionale é di 29,7 mln€ all'anno per 15 anni a copertura della scarsità di traffico certificata anche dalla Corte dei Conti. Tutto questo e nella revisione del contratto di concessione del 2013 firmato da LucaZ e Chisso in persona. L'insostenibilità dei flussi di cassa da 30 mila auto al giorno é certificata ormai da anni. Ma questo non basta a convincere i vertici regionali a fermare i cantieri e a sedersi ad un tavolo seriamente, non con la burletta della commissione project-finacing, trovare i soldi degli espropri e dei debiti con le aziende. Non abbiamo ancora visto tutto perché gli sbreghi nei campi e nelle aziende sono il meno. Infatti non é tutto poiché un anno fa si scriveva di project-bond a garanzie europee, adesso siamo ai bond a garanzie nazionali di Cassa Depositi e Prestiti il che è tutto dire dopo il fallimento dei suoi investimenti in BreBeMi.
Ma non é il caso di riflettere su queste questioni in modo serio, non é il caso di rivendicare il fatto che i soldi a CDP si potevano chiedere direttamente con un mutuo della Regione? Si dirà che le regole son cambiate, e che non si può, a noi sembra però che il metodo delle creste non sia cambiato, anzi che queste aumentino. La Tribuna di oggi con Daniele Ferrazza arriva ad immaginare una staffetta tra SIS e Salini-Impregilo, ma è evidente che SIS non mollerà mai la cuccagna della Pedemontana Veneta, perché può continuare così finché si continuerà a ragionare che mica si può fermarsi adesso con uno sbrego così! E allora fatelo più grande non solo ambientale ma anche economico finanziario. Tanto se arriverà la magistratura contabile o penale si potrà chiudere tutto con un bel patteggiamento!
P.S. Avremo una SPV più corta per più soldi pubblici, si perchè con il salvagente regionale di 29.7 mln€ x 15 anni la Regione Veneto dovrà tirare fuori 445.5 mln€, portando il contributo pubblico in SPV a 1.059,5 mln€ dai 173 mln sui 3100 totali.
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