Pdl: sulla Bibbia a scuola richiesta di dibattito per dichiarazioni Moretti e Appoggi
Mercoledi 26 Gennaio 2011 alle 19:55 | 0 commenti
Gruppo consiliare Pdl - Domanda di attualità per oggi (a breve la nota sulla discussione tra Franzina e sindaco)
Nei giorni di Sabato e Domenica ha tenuto banco sulla stampa cittadina la questione del DONO che la Regione Veneto intende fare ai giovani iscritti delle scuole elementari. LA SACRA BIBBIA.
SCUOLA. Dopo la lettera dell'assessore regionale Donazzan ai presidi
Bibbia, un caso. I docenti vogliono la Costituzione
Anna Madron
L'iniziativa della Regione, "benedetta" dal presidente Zaia, non ha incontrato finora il favore di tanti insegnanti contrari
E' stupefacente che il fatto di voler DONARE a tutti i ragazzi delle scuole elementari del Veneto un testo che è fondamento di duemila anni di storia, civiltà , cultura, etica, tradizione, occidentali possa suscitare così tanta contrarietà .
Né l'argomento legato ai contenuti della lettera con cui l'assessore Elena Donazzan illustra l'iniziativa ha fondamento.
«Siamo convinti che la deriva laicista, spesso ancorata ai dettami del relativismo e del nichilismo, non possa essere una risposta efficace in un mondo in continua evoluzione, pur nel doveroso riconoscimento del patrimonio di valori in cui si riconoscono le nostre istituzioni, compreso ovviamente il mondo scolastico» scrive Donazzan che parla della Bibbia come "riferimento indispensabile per comprendere le nostre radici culturali e la nostra tradizione".
Di deriva laicista, di relativismo etico, come cause prime della deriva sociale dell'occidente parla settimanalmente la nostra Chiesa. Ed è un tema vero. E se non sapremo riscoprire e rivendicare i valori che hanno reso la civiltà occidentale il massimo esempio di sviluppo umano, per noi non ci sarà futuro.
E comunque questa alzata di scudi per il DONO della SACRA BIBBIA, è davvero prova che la chiesa ha ragione, che siamo tutti ostaggi di una deriva laicista, di un relativismo etico che ci fa confondere i valori con i disvalori, di una ubriacatura giacobina che mette l'uomo come misura della morale.
Brillano per "modestia" la precisazione del nostro vicesindaco, e della maggioranza autorevolmente rappresentata dal consigliere Appoggi.
La prima auspica l'invio della SACRA BIBBIA "a personalità che ricoprono cariche politiche che hanno comportamenti squallidi."
E non si capisce se si riferisce all'ex presidente della Regione Lazio, al portavoce del presidente Prodi, o magari a qualche suo ex collega di giunta (rei confessi di comportamenti non particolarmente raccomandabili), o al Presidente Berlusconi, accusato da una persona che viene smentita dai suoi genitori, dal marito, dal convivente, e che di mestiere fa la prostituta, perseguitato da una procura che non per la prima volta vuole sovvertire la volontà popolare e le istituzioni, sottoposto a quotidiana gogna mediatica, che nega con forza e coraggio ogni accusa e che, in uno stato di diritto, è innocente fino a condanna (di quale reato?) definitiva.
L'assessore all'Istruzione del Comune, Alessandra Moretti, boccia la proposta della collega della Regione Donazzan di regalare la Bibbia agli alunni della scuola di base e rilascia un commento che inevitabilmente allude alla "deriva laicista e nichilista" a cui il Paese assiste in questi giorni.
La prima a parlare della Bibbia nelle scuole era stata Maristella Gelmini quando dichiarò che era favorevole come ministro, come credente e cittadina, perchè i contenuti del testo sacro nel mondo occidentale rappresentano la tradizione cristiana.
«Visti i comportamenti di squallido profilo tenuti da certe personalità che ricoprono importanti cariche politiche - sottolinea l'avv. Moretti - suggerisco di inviare a politici e amministratori la Bibbia, magari insieme al Corano, come fonti autorevoli cui ispirarsi per offrire ai giovani comportamenti esemplari».AN.MA
Il secondo, dimostrando la tesi del relativismo etico, suggerisce l'invio della dichiarazione dei diritti umani, documento dell'ONU che attinge nei primi articoli alla tradizione della rivoluzione giacobina.
Anche per Marco Appoggi, insegnante di lettere, esponente del mondo cattolico, responsabile delle attività per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia , ciò che colpisce nelle parole della Donazzan è l'insistenza nel tutelare identità e radici cristiane.
«Non si può sventolare la Bibbia come un vessillo, una bandiera per rivendicare un'appartenenza e non si può nemmeno lanciare messaggi moralistici come quelli che abbiamo letto sulla deriva nichilista . Bisogna invece imboccare tutt'altra strada, privilegiando il dialogo, nella consapevolezza che la nostra identità può essere rafforzata in relazione alla diversità .
Il mondo è cambiato, è completamente permeabile rispetto al passato e questo deve indurci a parlare di confini rifacendoci all'etimologia del termine che è quella di 'avere qualcosa in comune' con gli altri», spiega Appoggi, lanciando una provocazione. «Perchè invece della Bibbia non far arrivare nelle scuole la "Dichiarazione universale dei diritti umani", magari suggerendo di cercare dove tuttora vengono calpestati?»
Brilla l'assenza di ogni commento da parte del Sindaco Variati (che solitamente si pronuncia su tutto).
Sulla posizione assunta dalla amministrazione è quindi opportuno che si apra un dibattito consiliare.
Gerardo Meridio, Maurizio Franzina, Arrigo Abalti, Valerio Sorrentino, Francesco Rucco
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