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"Una risorsa preziosa a disposizione degli enti pubblici, i quali acquisiscono attraverso questo strumento una maggiore consapevolezza degli effetti delle proprie decisioni su uomini e donne che, ricoprendo ruoli diversi nella società, sono soggetti portatori di interessi ed esigenze specifiche". Con queste parole, in una nota, il gruppo regionale Pd Veneto ha presentato oggi il progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Stefano Fracasso, Moretti, Graziano Azzalin, Bruno Pigozzo, Piero Ruzzante, Orietta Salemi, Claudio Sinigaglia, Andrea Zanoni e Zottis (Pd), Guarda e Ferrari (Moretti presidente) e Pietro Dalla Libera (Veneto Civico) "Disposizioni per l'istituzione nella regione del Veneto del bilancio di genere".

"La proposta fa seguito a quanto già presentato da Laura Puppato nella precedente legislatura, spiega la consigliera Pd Alessandra Moretti - Ed è uno strumento utile per misurare e definire tutte le pratiche a sostegno della parità di genere in modo da ridurre le diseguaglianze attraverso investimenti di risorse e politiche mirate specialmente negli ambiti del lavoro, della formazione, della conciliazione dei tempi tra casa e lavoro, della salute, della medicina di genere, del contrasto alle violenze e della cultura alla parità". "Tramite il bilancio di genere - specifica la consigliera Pd Francesca Zottis - si andranno ad individuare i giusti indicatori che saranno poi utili anche solo in termini di riduzione delle spese. Le ricadute saranno complessive, ma vorrei soprattutto mettere in evidenza l'importanza che riguarderà gli aspetti relativi alla salute e alla sempre difficile conciliazione tra lavoro e vita privata". Alle due esponenti del Pd fa eco Cristina Guarda (Moretti Presidente): "Il progetto di legge è molto importante, in quanto presenta una fortissima valenza di inclusione sociale. C'è stato un lungo lavoro in Commissione per rendere il progetto utilizzabile e fruibile in tempi brevi, senza molti proclami ma con iniziative immediate e concrete". "Per ora in Veneto facciamo questo primo passo - conclude Alessandra Moretti - ma accompagneremo con una proposta per una Legge Quadro sulla parità di genere e contro la discriminazione, generale e che investa settore per settore, sull'esempio di quanto già realizzato in Emilia Romagna e in Umbria".