Pdl e lega hanno gettato la maschera ...
Domenica 8 Gennaio 2012 alle 20:08 | 0 commenti
Giorgio Langella, segretario provinciale PdCI FdS - PdL e Lega, in questi primi giorni del 2012, hanno gettato la maschera. Con le critiche ai controlli fiscali effettuati a Cortina si sono schierati di fatto dalla parte di chi ritiene "normale" non pagare le tasse. I controlli dell'Agenzia delle Entrate, fatti a fine 2011 a Cortina e a inizio 2012 a Portofino e in altre località liguri, hanno evidenziato, con la necessaria "pubblicità ", che chi evade il fisco lo fa non per "necessità " ma perché considera il non pagare le tasse un proprio diritto-
Una normale abitudine. I due partiti, anche se a parole hanno condannato l'evasione fiscale, nelle dichiarazioni ufficiali e nelle innumerevoli partecipazioni televisive, hanno tentato di trasformare i normali e doverosi controlli di Cortina in qualcosa di punitivo nei confronti dei "ricchi". Non è certamente così. Quello che si vuole contrastare e colpire è il reato che tanti "ricchi signori" commettono non pagando il dovuto. Un vero e proprio crimine che sottrae denaro alla Stato e, quindi, ad ognuno di noi. Nessun "odio di classe verso i ricchi", solo il contrasto a una pratica usuale e diffusa in ogni parte d'Italia. Nessuno "stato di polizia", come hanno dichiarato esponenti di Pdl e Lega. Solo un (ancora) timido tentativo di ripristinare la legalità . L'importante è che le azioni come quelle di Cortina non si fermino alla "propaganda" ma raggiungano risultati positivi punendo con la dovuta severità i responsabili delle evasioni fiscali scoperte.
L'evasione fiscale è un cancro che sta rovinando l'Italia. Si è sviluppato e diffuso in ogni settore e in ogni territorio. Anche in luoghi "esclusivi" come è Cortina. È stato giustificato e, in molti casi, incoraggiato da chi doveva contrastarlo. È entrato nelle attività di tutti i giorni come qualcosa di normale e inevitabile. L'evasione fiscale è un crimine che deve essere combattuta con la determinazione e la forza necessarie. Va estirpato anche da quel "senso comune" secondo il quale chi evade non è un malfattore ma solo un "furbo" che fa il proprio interesse e che ha "ragione". Ci si è dimenticati che proprio l'allora presidente del consiglio Berlusconi, qualche anno fa, giustificava chi non pagava le tasse? Battere l'evasione quindi è anche (o soprattutto) una sfida culturale. Una lotta che, per essere efficace, ha bisogno di azioni esemplari come quella di Cortina.
Per avere un'idea di quante risorse gli evasori stanno togliendo ad ognuno di noi, basta leggere alcune notizie diffuse oggi. Nel 2011 sono entrati nella casse dell'Erario oltre 180 miliardi di imposte in meno. E chi ha "pagato meno" sono soprattutto società di capitali e grandi imprese. Per quanto riguarda la suddivisione territoriale Lombardia e Veneto sono le regioni dove l'evasione è aumentata di più nel 2011 (+15% circa), l'Umbria quella dove l'incremento è stato più basso (7%). Tra le categorie che evadono di più si trovano gli industriali (33,2%), bancari e assicurativi (30,7%), seguiti a lunga distanza da commercianti (11,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e, per ultimi, lavoratori dipendenti (7,4%).
Bisogna rendersene conto. Se non si recuperano i denari che gli evasori sottraggono ad ognuno di noi non si uscirà dalla crisi. Non ci saranno le risorse per la crescita e lo sviluppo delle attività produttive. Il lavoro continuerà a mancare. La lotta all'evasione è, quindi, vitale per il Paese. Come abbiamo sempre sostenuto i soldi per uscire dalla crisi vanno cercati e trovati là dove sono e non dove è più facile chiederli. Anche per questo la prima manovra del governo Monti chiedendo sacrifici esclusivamente a lavoratori e pensionati è una manovra non solo iniqua ma anche sbagliata.
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