Pd con Casini, Di Pietro e Vendola: la strada indicata da Verlato
Mercoledi 30 Maggio 2012 alle 00:27 | 2 commenti
Riceviamo da Adriano Verlato e pubblichiamo.
Che il nostro Paese sia in una situazione molto delicata economicamente e che i partiti abbiano visto tempi migliori, mi pare un'ovvietà . Tuttavia a leggere i giornali e guardare la Tv sembrerebbe che tutto fosse da buttare. Partirei dal fatto che i nostri mezzi cartacei hanno perso lettori e che pure i telegiornali hanno un' audience minore. Durante un convegno cui ho partecipato alcuni giornalisti ne imputavano la colpa alla forte diminuzione di litigiosità tra i partiti negli ultimi mesi.
Questa considerazione mi suggerisce che tutto si tiene e che il generale disprezzo verso i partiti è anche la conseguenza del modo con cui i media informano e attizzano le polemiche. Non lo dico per spirito di parte, ma mettere sullo stesso piano, alcuni lo hanno fatto, i risultati delle amministrative dei vari partiti rispetto al Pd, sembra, oltre che ingeneroso, non vero. Si dice sempre delle varie anime del Pd, cosa che è nel suo dna, viste le varie provenienze, senza evidenziare che, proprio negli ultimi mesi, c'è stata un'unità d'intenti, che il partito non vedeva da tempo.
I giornali sono alla disperata ricerca di notizie che spesso vengono poi smentite e questo suscita ansia e preoccupazione nei cittadini. L'ultimo caso é quello di Brindisi con un sospettato, diventato subito il colpevole dell'attentato, e conseguenti dichiarazioni di alcuni che lo avrebbero voluto linciare. Anche i quotidiani non sono tutti uguali e, i meno equilibrati, dovrebbero tarare alquanto la loro comunicazione.
Diamo ora un'occhiata al panorama politico. Il Pdl è in smobilitazione: Le sue varie anime vogliono cose diverse. Una parte vorrebbe Berlusconi fuori dai giochi; altri lo vorrebbero ancora in campo per la sua capacità di attirare voti (cosa attualmente difficile da attuare) e altri ancora vagheggiano una cosa tutta nuova, dal nome alle persone; questi ultimi pensano che un po' di belletto e un acconciatrura diversa facciano una persona nuova. Non è così o, forse , sarebbe meglio dire che dipende dalle persone cui è indirizzato il messaggio.
Casini, parlo di lui e non del suo partito che lui gestisce e rappresenta, ha tenuto nei numeri, ma non ha avuto quel successo elettorale che sperava. Il suo terzo polo ne esce ammaccato e lo vedo molto preoccupato. Dovendo scegliere una parte con cui schierarsi, visto che lui è il primo a rifiutare le ideologie, non avrei dubbi in proposito anche perché, se c'è intesa sulle cose da fare, la convivenza può essere accettabile. Naturalmente all'appuntamento non possono mancare Sel e Italia dei Valori. Se si vuole una vittoria non gracile penso che le quattro forze diano buone garanzie di risultato. Qualche lista civica potrebbe pure completare il panorama. Sarà , poi, il partito maggiore a tenere la barra del gruppo. Non sono un filo Casini, tuttavia il suo comportamento con il governo Monti e la condivione di molte iniziative Pd lo fanno ritenere sufficientemente affidabile. Qualche volta, invece, sono stati i tatticismi e le dichiarazioni di Di Pietro e Vendola, chiaramente strumentali , che mi hanno provocato ansie e malumori provati già ai tempi del II° Prodi. Il fatto è che sono rare le persone che operano in politica senza pensieri reconditi. Si proclama tutto il meglio possibile, ma dietro esistono finalità personali ed utilitaristiche che inquinano quello che dovrebbe essere l'unico interesse del servizio politico: il bene comune. Mi rendo conto che gridare alla luna non è cosa dei nostri tempi, tuttavia mi si lasci pensare che continuando ad abbaiare, prima o dopo, qualche cosa di buono per tutti, accadrà .
Ci sono ancora due cose che desidero dire. Una riguarda i ‘grillini', l'altra il Pd cittadino. I cinque stelle hanno indubitabilmente avuto un eccellente risultato e, probabilmente, vi saranno tra gli eletti delle ottime persone. Quello che, personalmente, trovo sgradevole sono le bordate a destra e manca che Grillo spara ad ogni occasione senza alcun rispetto per avversari ed Istituzioni. Quel roboante e volgare sproloquio, ad alzo zero, trova reminiscenze nel linguaggio della prima Lega e ,forse, non solo della prima. Evidentemente c'è una consistente parte dei nostri concittadini le cui pance vogliono quel tipo di cibo.
Ci sono molti dirigenti del Pd cittadino, troppi direi, che non si sono mai affrancati dalla tutela del primo cittadino, tutela che impedisce loro di rispondere, in primis e in particolare, ai propri iscritti e poi, eventualmente, se condivisibili alle richieste del sindaco. Sento tanta gente scontenta di varie cose della città ed anche del nostro partito che non prende posizione su argomenti sui quali dovrebbe, invece, esprimersi. Cosa racconteremo agli elettori, tra un anno, per chiedere il loro voto? Come giustificheremo le cose sbagliate e quelle non realizzate? Non sono questioni di poco conto. Ho molto apprezzato l'intervento del mio amico Giacomo Possamai che chiede con fermezza la scelta locale dei futuri deputati, le cui procedure dovranno però essere di trasparenza cristallina e tali da consentire a tutti quelli che ne abbiano le capacità , di partecipare.
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