PdCI è contro manovra Monti, ma Lega Nord non può gridare quando è artefice del disastro
Mercoledi 14 Dicembre 2011 alle 21:42 | 1 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdS - Premetto alcune cose con la dovuta chiarezza. Sono assolutamente contrario alla manovra presentata alla Camera e al governo che l'ha scritta. Sono preoccupato (e seriamente) per un governo che continua la politica del precedente, che colpisce i soliti noti (lavoratori e pensionati) che da sempre hanno pagato le crisi del nostro paese. Devo anche sottolineare come il governo Monti si stia dimostrando una compagine che produce una manovra chiaramente recessiva che risponde al volere delle classi più ricche e potenti.
La manovra che viene presentata e sulla quale (molto probabilmente) verrà messa la fiducia (in continuità anche metodologica con il precedente governo) è una manovra che non tocca veramente le grandi ricchezze ma rende più poveri e insicuri lavoratori e pensionati. Le ultime modifiche non intaccano l'iniquita strutturale della manovra, sono solamente ininfluenti aggiustamenti propagandistici.
Detto questo, fa meraviglia vedere una Lega scatenata in parlamento contro la manovra stessa. Meraviglia e indignazione perché fino a poche settimane fa la Lega era forza di governo e anche grazie alla sua politica di sudditanza verso Berlusconi ha permesso (e spesso voluto) leggi e decreti molto, troppo simili a quelle proposte dal governo attuale. Basta ricordare l'aumento delle tasse che ogni cittadino onesto paga (allo stato o agli enti locali), l'aumento dei ticket per la salute, il declino industriale del nostro paese, la scrittura di norme che facilitano i licenziamenti (come l'articolo 8 contenuto in una delle tante manovre estive), l'aumento degli anni di contributi necessari per la pensione di anzianità (prima con il famigerato "anno sabbatico" che portava da 40 a 41 gli anni l'anzianità lavorativa necessaria per la pensione e poi con l'aggiunta di altri 3 mesi), l'aumento di 300 miliardi del deficit negli ultimi 3 anni di governo PdL-Lega. Il tutto accompagnato da un'evasione fiscale incredibile, da una corruzione intollerabile e dall'occupazione esasperata di posti di sottogoverno da parte di chi doveva governare il paese.
Una serie di provvedimenti e azioni che hanno reso più poveri i cittadini onesti.
Protestare adesso senza fare ammenda, senza scusarsi con i cittadini italiani di una politica disastrosa, senza ritirarsi a vita privata, significa solo fare propaganda.
Gridare quando si è artefici del disastro che ha portato all'attuale situazione non può essere accettabile.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.