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Patto di stabilità, Cub: Variati protesta ma a Bologna fanno e lo rispediscono al mittente

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 13 Marzo 2012 alle 17:08 | 0 commenti

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M.Teresa Turetta, Patrizia Cammarata, Cub Vicenza  -  Il Comune di Vicenza non riesce a rispettare il patto di stabilità in quanto una norma assurda obbliga il Comune ad aggiungere alle proprie spese per il personale anche le spese del personale delle Aziende Municipalizzate. Questa norma impedisce al Comune di Vicenza, così come alla stragrande maggioranza dei comuni d'Italia, di assumere personale sia precario che di ruolo; non solo.

il Comune è costretto anche a ridurre il fondo produttività di tutti i lavoratori, fino quasi ad azzerarlo. Alcuni Comuni, come il Comune di Torino, hanno deciso di cedere le proprie quote delle aziende municipalizzate, altri invece come il Comune di Bologna hanno deciso* che, per salvaguardare i propri servizi, era indispensabile disobbedire al patto di stabilità, in quanto è una norma irresponsabile, mettendo quindi in primo piano la tutela dei servizi all'infanzia. Vicenza: settori comunali in crisi e disinteresse del Sindaco Variati. E a Vicenza? A Vicenza invece, nonostante la gravità della situazione in molti settori (uffici tecnici, biblioteche, servizi sociali, asili, scuole d'infanzia, ecc.) non sta succedendo nulla: Variati ignora il problema, non risponde alle domande di attualità poste in Consiglio Comunale su questo argomento e si limita a fare quadrato in difesa del suo costosissimo staff. Nel settore educativo-scolastico, ad esempio, lascia campo libero al Dirigente che, forte del suo ruolo, presenta al personale - sotto ricatto occupazionale - piani di riorganizzazione del settore che riportano personale e qualità dei servizi indietro di decenni. Non solo i servizi rivolti all'infanzia sono sotto scacco: situazioni analoghe di sfruttamento del personale e di conseguente scadimento dei servizi sono all'ordine del giorno in diversi altri settori della macchina comunale. È evidente che tutto questo ai lavoratori e alla nostra organizzazione sindacale non sta bene. Il prossimo anno scolastico è alle porte e nessuna decisione politica è stata ancora presa a riguardo. Il Consiglio Comunale, a differenza di altri enti analoghi, è estromesso da ogni decisione a riguardo e anche da qualsiasi altro tipo di informazione. La spesa per il personale precario: In questi giorni, ci sono stati consegnati dal responsabile dell'Ufficio Stipendi, i dati di spesa del personale precario che di seguito riassumiamo, e che comprendono sia i dirigenti a tempo determinato che di tutto lo staff -precario - del Sindaco: Spesa totale personale precario anno 2009 € 2.520.066,48; Quanto si può spendere nel 2012 (50% del 2009) € 1.260.033,24; Quanto pesano le spese per il personale di staff e dei dirigenti a tempo determinato sul totale di questa spesa? Spese di staff annue € 161.581,00 (sono espresse per difetto perché un addetto è stato assunto a fine anno 2011, e quindi la spesa annua è più alta di quella che ci è stata fornita); Spese per i Dirigenti a tempo determinato € 410.969,00; Totale costo Dirigenti-staff precari anno 2012 € 52.550,00; Resto "spendibile" € 687.483,00 per assunzioni di personale precario anno 2012. Da questi dati si evince che lo staff del Sindaco e i Dirigenti a termine "mangiano" metà del budget di spesa per l'assunzione di personale precario. E' questo il dato "politico" che emerge ora con chiarezza ufficiale. Questi dati non ci sono nuovi, perché "due conti" li sappiamo fare, e come sindacato li abbiamo denunciati da tempo. Chi difende i privati e chi difende il proprio lavoro ed il servizio pubblico. Il Sindaco, invece di fornire risposte serie alle preoccupazioni di utenti e lavoratori sul futuro dei servizi all'infanzia, si lamenta del fatto che tutti gli rinfacciano i costi del suo portavoce, e non va oltre. E' giunto il momento, per i lavoratori, di farsi sentire perché il nostro salario, la nostra produttività, i servizi comunali, il nostro futuro sono fortemente a rischio. La Cub invita i lavoratori del Comune di Vicenza a unirsi e a riflettere insieme sulle problematiche quotidiane, elaborando "piattaforme" di settore in contrapposizione alle "piattaforme" di ricatti e sfruttamento che Dirigenti e Amministrazione, con la complicità dei sindacati concertativi, stanno mettendo in atto nei loro confronti. La CUB, che in ogni sede non ha mai rinunciato a pronunciarsi e ad agire per la difesa dei lavoratori, anche questa volta sarà a loro disposizione in ogni lotta che potrà sorgere.

 

* Di seguito le dichiarazioni dell'Assessore all'Istruzione del Comune di Bologna, relative alla decisione di disobbedire al patto di stabilità in segno di protesta.
C'è chi fa e protesta e chi invece sta ancora a guardare

10 gen. - Il Comune di Bologna rischia le sanzioni previste dalla "legge di stabilità 2012″ pur di garantire il servizio dei nidi e delle scuole d'infanzia. Lo ha fatto sapere ieri in Consiglio comunale l'assessore alla Scuola Marilena Pillati. Ha assicurato che le supplenze saranno garantite fino a giugno e nel frattempo auspica un impegno di tutte le forze politiche per convincere il governo e il parlamento a cambiare la normativa. La legge 183 del 2011, infatti, vieta agli enti locali di spendere oltre il 50% di quanto speso allo stesso titolo nel 2009 e il Comune ha già sforato il tetto per i contratti a termine di chi sostituisce il personale assente nei nidi e nelle scuole d'infanzia.Nuova normativa sul personale
L'assessore alla Scuola Marilena Pillati è intervenuta oggi in apertura di Consiglio comunale per spiegare l'impatto sui servizi della nuova normativa in materia di personale. Di seguito il suo intervento.

"Cari Consiglieri, abbiamo ritenuto doveroso informare il Consiglio comunale delle gravi ripercussioni che il quadro normativo in materia di personale degli enti locali rischia di produrre sui servizi e sulla funzionalità di tutto l'ente, particolarmente a seguito delle modifiche introdotte con l'approvazione della legge 183 del 12 novembre 2011, la cosiddetta Legge di stabilità 2012.
L'attuale contesto normativo presenta vincoli sempre più numerosi e stringenti, che voglio portare alla vostra attenzione.
a) La spesa di personale non può superare il 50% della spesa corrente.
b) Le assunzioni a tempo indeterminato non possono superare il 20% delle cessazioni dell'anno precedente.
c) I posti vacanti non possono, però, essere coperti con personale assunto a tempo determinato, al quale è possibile ricorrere, invece, per rispondere a esigenze temporanee ed eccezionali.
d) La spesa per assunzioni a tempo determinato nel 2012, comprese le sostituzioni di personale assente, non può superare in ogni caso il 50% di quanto speso allo stesso titolo nel 2009.
Ciascuna di queste disposizioni normative prevede, nel caso di mancato rispetto dei vincoli in esse contenuti, sanzioni di tipo amministrativo sia per i dirigenti che contravvengono a quelle disposizioni, sia per il Comune nel suo complesso.
Questo quadro normativo può determinare situazioni di vera e propria emergenza, poiché condiziona fortemente la possibilità dei Comuni di assumere personale. I vincoli, infatti, non riguardano più solo i contratti a tempo indeterminato, che già da tempo non possono essere sostituiti se non nella misura del 20%, ma, dopo l'ultima legge di stabilità, anche quelli a tempo determinato per i quali la spesa deve ridursi del 50%.
L'emergenza con cui l'Amministrazione deve confrontarsi non è più, dunque, solo quella di natura finanziaria, cioè le minori risorse a disposizione, che pure costituiscono una limitazione importante alla capacità del Comune di erogare servizi, ma anche la difficoltà di impiegare le risorse di cui dispone per assumere il personale necessario a garantire il funzionamento di quei servizi.
Il problema oggi per gli enti locali non è solo la sottrazione delle risorse, ma anche la sottrazione dell'autonomia di scelta in materia di utilizzo del personale e della sua valorizzazione, essendo anche bloccati tutti gli strumenti contrattuali utili a tale scopo.Ci si dovrebbe chiedere a questo punto se sia ancora adeguata la definizione di autonomie locali in riferimento ai Comuni.
Quello che in particolare mi preme ora sottolineare è l'impatto devastante che tutto ciò può avere sui nostri servizi educativi e scolastici, per le caratteristiche proprie del sistema. Infatti, per il rispetto degli standard normativi sul rapporto educatori-insegnanti/bambini orientati a garantire livelli di qualità, il funzionamento quotidiano di tali servizi non può prescindere dalle sostituzioni del personale assente, pena la chiusura dei servizi stessi.

Sono circa 1.800 gli operatori tra insegnanti, educatori e collaboratori, che operano in questi servizi e svolgono talvolta, come nel caso della scuola dell'infanzia, una funzione sostitutiva e sussidiaria di servizi statali non sufficienti a rispondere alla domanda. La conseguenza delle norme sul personale per le scuole dell'infanzia è che una situazione già difficile sotto il profilo delle risorse, per la nota specificità del Comune di Bologna in cui le scuole dell'infanzia comunali rappresentano più del 60% dell'offerta, diventa insostenibile anche sotto il profilo giuridico e amministrativo, non essendo più possibile garantire alle scuole il personale necessario al funzionamento. Ma mentre la scuola statale è esonerata dai vincoli sul ricorso al personale a tempo determinato, nessuna deroga è prevista per la scuola dell'infanzia comunale.
Il vero paradosso è che non si garantiscono più all'Amministrazione comunale le condizioni per svolgere con risorse proprie una funzione che lo Stato non è in grado di garantire. Ma l'emergenza nell'immediato è data dal fatto che nel Comune di Bologna la spesa di personale a tempo determinato già impegnata sul bilancio 2012 per effetto di contratti già sottoscritti, tra i quali particolare rilevanza assumono proprio quelli relativi ai servizi educativi e scolastici, ha già superato il 50% della spesa sostenuta nel 2009, cioè il limite imposto dalla legge di stabilità. Basti pensare che il numero di incarichi conferiti a tempo determinato nel mese di settembre 2011 equivale a ben 170 annualità nella scuola d'infanzia e a circa 70 annualità nei nidi.
A causa del superamento del limite imposto dalla legge di stabilità, già da oggi, con la riapertura dei servizi dopo la pausa natalizia, non potrebbe essere garantita alcuna sostituzione del personale assente nei nidi e nelle scuole d'infanzia a nessun titolo. Pensate che mediamente ogni mese il Comune di Bologna spende circa 60.000 euro per la sostituzione di collaboratori e insegnanti della scuola d'infanzia comunale momentaneamente assenti, oltre 71.000 euro per i soli educatori di nido momentaneamente assenti.
Stante il quadro normativo attuale, a settembre 2012 non sarebbe più possibile assumere personale con contratto a tempo determinato e conseguentemente garantire il funzionamento di parte dei servizi e le sostituzioni del personale assente, con una pesante ricaduta sull'offerta di servizi.
Voglio rendere noto al Consiglio che, a fronte di questa drammatica prospettiva, fin dall'approvazione della legge di stabilità, il Comune di Bologna si è mosso in stretto raccordo con altri Comuni capoluogo e con l'Anci nazionale per sollecitare interventi legislativi che modificassero queste disposizioni. Al momento l'unico risultato ottenuto è stato l'innalzamento del rapporto tra spesa per personale e spesa corrente che è passato dal 40% al 50% con il cosiddetto Decreto Monti (convertito nella legge 214 del 22 dicembre 2011).
Questo, però, non è sufficiente a restituire l'autonomia nelle scelte di spesa degli enti locali e a garantire la continuità dei servizi. E' pertanto ferma intenzione dell'Amministrazione proseguire con una forte e incisiva azione politica a livello nazionale insieme all'Anci e agli altri Comuni. Nel frattempo come possiamo, però, garantire le sostituzioni di personale necessarie al funzionamento dei nidi e delle scuole d'infanzia? E' intenzione della giunta nell'esercizio della propria autonomia, richiamandosi all'interesse pubblico prevalente di non interrompere il servizio, definire in tempi strettissimi delle linee di indirizzo che, in questa situazione di emergenza, consentano ai dirigenti di continuare ad assumere, almeno per questo anno scolastico, il personale supplente.
Siamo consapevoli che questo è un segnale politico necessario a fronteggiare un'emergenza. Ma non basta. Serve una azione forte sul Governo e sul Parlamento che consenta di riordinare gli elementi normativi che ostacolano fortemente l'azione degli enti locali nel garantire i servizi alle proprie comunità. A questo proposito voglio informare il Consiglio che, su sollecitazione del sindaco Virginio Merola, il Presidente dell'Anci nazionale richiederà nei prossimi giorni al Governo e ai ministri competenti un incontro urgente su questo tema specifico.
Noi faremo la nostra parte, perché crediamo fermamente che, nonostante le difficoltà finanziarie, non si debba retrocedere sulla quantità e qualità dei servizi educativi e scolastici che il Comune di Bologna ha realizzato negli anni. Su questo chiediamo un sostegno a tutte le forze politiche, alle parti sociali e a tutti i cittadini bolognesi che, siamo certi, come noi condividono questo obiettivo".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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