Parolin: per prendere voti si accetta tutto ... anche sulla famiglia
Lunedi 16 Aprile 2012 alle 00:15 | 0 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo
Nell' ottobre del 2010, l'associazione Amici Viale Trento (che presiedo) promosse un incontro dibattito ai Chiostri di Santa Corona, sul tema Costituzione e Famiglia. L'evento fu patrocinato dall'Amministrazione Comunale, il Sindaco, indicò come relatore il costituzionalista Sandro de Nardi, parteciparono Giovanni Giuliari assessore alla Famiglia, Federico Formisano capogruppo del PD in consiglio comunale, Ubaldo Alifuoco per Vicenza Riformista.
Le tematiche furono approfondite con particolare riferimento alla situazione socio economica delle famiglie Vicentine da parte del Dr. Giuliari e ampiamente dal punto di vista legislativo Costituzionale dal prof. de Nardi.
Nel corso degli interventi tutti evidenziarono come la nostra Costituzione sia diversa da altre nel proteggere la Famiglia ed in particolare la difesa dei figli minorenni.
L'art. 29 della Costituzione, individua la concezione della famiglia come una "comunità naturale" con il riconoscimento storico di taluni aspetti antropologici. L'affermazione per cui "il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità famigliare". Art. 30 è centrale nella costruzione del modello di famiglia, il primo comma dice "è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio".
Art. 31 Prevede sostegno e aiuto alle famiglie per "l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose". La Costituzione riserva alla famiglia un alto apprezzamento tanto da prevedere: "Protegge la maternità , l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo".
Ma i politici Vicentini, da tempo in campagna elettorale, nulla sanno di chi tutti i giorni deve fare il conto con il mutuo, le rette della mensa, le bollette del gas, il caro benzina, la cassa integrazione. In un paese che si proclama Cristiano, la Costituzione e il Vangelo hanno smesso di essere punti di riferimento per l'azione sociale di quanti dicono di ispirarsi ai suoi principi.
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