Parolin a Bottene: essere gay è una libertà non un diritto, si faccia referendum
Giovedi 29 Novembre 2012 alle 20:02 | 1 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo
"Tutti hanno gli stessi diritti, matrimonio e adozione compresi" il proclama diventa la parola d'ordine per la nuova campagna elettorale 2013. Le lobby gay, lesbiche, trans esistono e si esibiranno il 15 giugno 2013. Consigliera Bottene, io mi batto da sempre e lo farò ancora, a favore della famiglia tradizionale, l'unica riconosciuta dalla Costituzione della Repubblica Italiana! Lo statuto comunale,non c'entra. Per me, gli esempi di alcuni paesi stranieri, come Olanda e Danimarca, sono semplicemente nefasti!
Scrive Maurizio Blondet in "Selvaggi con telefonino "Ci sono infinite libertà di fatto nel mondo post-moderno, che non hanno tutela pubblica: si è liberi di tingersi i capelli di verde come di amare la moglie del vicino, di ascoltare una certa musica come di fare raccolta di francobolli, senza che occorra una legge che per giunta le protegga. La libertà degli omosessuali è di questo tipo. Scelte e gusti privati, voglie e preferenze sono libertà , ma non diritti! La società non ha obbligo alcuno di garantire certi diritti, anzi NON DEVE, perché i diritti hanno un costo per lo Stato. Per esempio, il matrimonio implica delle spese collettive: il vedovo o la vedova hanno diritto alla pensione del defunto, gli eredi hanno diritto alla proprietà della casa del padre trapassato, senza doverla ricomprare e così via. Chi vuole i matrimoni gay pretende gli stessi diritti: il vedovo omosessuale vuole la pensione di reversibilità del 'coniuge' defunto, vuole restare nella sua casa, tenersi i suoi beni. Perché la società dovrebbe spendere per due omosessuali coabitanti, quando non è in grado di fornire una carrozzina ad un disabile? La società riconosce diritti da cui essa stessa trae vantaggio, anche solo nei termini più generali di ordine sociale. Ma nelle nozze gay o registrazione varie, non c'è nessun vantaggio per la società . Ma solo spese! L'affermazione di diritti superflui e voluttuari va a scapito dei diritti necessari alla vita. Se la collettività deve finanziare le 'nozze gay' ha meno mezzi per soddisfare il "Sociale".
Per me la Politica è il governo della Polis, non solo "obbedienza pronta, cieca e assoluta" agli ordini dei capi partito che dettano linee ufficiale. Invito pertanto i miei critici a meditare un pochino, invece di reagire con stizza, virulenza verbale, sarcasmo, degno di miglior causa con un suggerimento finale, perché cara Bottene non si propone un Referendum cittadino?
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Ps: notevole lo spessore scientifico e sociologico de "Selvaggi con telefonino"!