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Bloccati i lavori per il canale di Panama affidati alla Sacyr: Pedemontana a rischio?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 6 Febbraio 2014 alle 22:32 | 0 commenti

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«Ufficializzata l'interruzione dei lavori. L'Autorità panamense che sovrintende il Canale ha interrotto le trattative con il raggruppamento Sacyr-Impregilo, impegnato nei lavori di ampliamento della struttura ... Secondo il consorzio le conseguenze sono importanti. In primo luogo, vi è il rischio immediato di perdita di posti di lavoro per 10.000 lavoratori, con un impatto stimato su circa 40/50.000 persone, oltre all'impossibilità immediata di pagare subappaltatori domestici e di altri paesi...»: questo il succo della notizia che da ieri rimbalza sui media mondiali (leggi la Repubblica per i dettagli).

Le origini? «Il contenzioso affonda le sue radici in un alterco tra il consorzio Gupc (Grupo unidos por el canal, guidato da Sacyr e composto da Salini-Impregilo, dalla belga Jan de Nul e dalla panamense Cusa) che si occupa dell'espansione (del canale, ndr) ... e l'autorità che gestisce il transito nel Canale. A inizio 2014, il consorzio ha minacciato di interrompere i lavori per il raddoppio della capacità di transito, a seguito di un contenzioso con le Autorità panamensi legato ad un aumento dei costi di 1,63 miliardi di dollari, sui 3,1 miliardi complessivi del contratto...».

I due attori principali del consorzio, in cui hanno partecipazioni minori la belga Jan de Nul e la panamense Constructora Urbana, sono Impregilo (con il 48% della commessa) e la spagnola Sacyr con una quota del 49%.

Quello stesso 49% a cui, dopo una sua precedente crisi, Sacyr è scesa nel consorzio Sis a cui è affidata la a dir poco discussa costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta, i cui cantieri peraltro non sembrano oggi più attivi di quelli appena bloccati a Panama..

Non è  certo possibile valutare a caldo nè è dato sapere se la "crisi panamense" avrà ripercussioni sulla Sacyr tali da riflettersi sulle sua capacità di portare avanti la sua opera per la SPV, un project financing griffato Vernizzi con costi miliardari certi e benefici pubblici fortemente messi in dubbio, insieme all'impatto ambientale e sociale della mega opera.

Ma di sicuro l'intoppo miliardario per l'impresa iberica farà ulteriormente discutere sul futuro della Pedemontana i suoi detrattori ... berici.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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