Orazione ufficiale del vicesindaco Moretti al 68° anniversario dell'eccidio di Malga Zonta
Giovedi 16 Agosto 2012 alle 12:54 | 0 commenti
Comune di Vicenza - Il vicesindaco di Vicenza Alessandra Moretti ieri, 15 agosto, è stato oratore ufficiale in occasione del 68° anniversario dell'eccidio nazifascista di Malga Zonta.
Alla celebrazione della ricorrenza che quest'anno porta il titolo "Da montagne di guerra a montagne di pace", sono intervenuti Maurizio Toller, sindaco di Folgaria, località ospitante, Luigi Dalla Via, sindaco di Schio, Alessandro Olivi della Provincia autonoma di Trento e Giuseppe Ferrandi direttore della Fondazione Museo storico del Trentino (da sinistra il consigliere comunale Fioravante Rossi, la vicesindaco Alessandra Moretti, il presidente di Ipab Giovanni Rolando).
Successivamente il vicesindaco Alessandra Moretti, nipote di un comandante partigiano della Brigata Loris di Italo Mantiero, ha pronunciato l'orazione ufficiale, cui è seguita la Santa Messa.
"Noi nipoti, che possediamo nel sangue un po' del loro sangue - dirà Moretti in un passo della sua orazione -, abbiamo respirato l'aria fresca e pulita portata da chi ha creduto negli ideali di pace, di giustizia e di libertà e che ha, con il proprio esempio, anticipato i valori e i principi scritti nella Costituzione della Repubblica italiana. Perchè la storia della resistenza partigiana è la storia di quei giovani che scelsero di impegnarsi nella guerra di liberazione dal nazifascismo e senza i quali non sarebbe stato possibile gettare le fondamenta della nuova Italia democratica e repubblicana, quella che ancora oggi abbiamo il privilegio di abitare. La Resistenza non è stata affatto una lotta di minoranza: accanto alle formazioni partigiane c'erano milioni di italiani che nel silenzio e mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei loro famigliari, appoggiavano e aiutavano quei giovani al servizio della patria intera. Se infatti accanto ai partigiani non ci fosse stata anche quella che oggi chiamiamo società civile, non si sarebbe vinto sia dal punto di vista militare che politico. Quel magico consenso, quella stretta e silenziosa collaborazione derivava anche dall'intrinseco valore etico e morale della Resistenza. E, anche nell'ambito di questo straordinario momento di riscatto - dirà ancora la vicesindaco -, esiste una questione femminile. Con la Resistenza la donna scelse di essere protagonista insieme all'uomo di una stagione di rinascita e di ricostruzione democratica, partecipando attivamente alla liberazione dell'Italia contro soprusi, violenze, discriminazioni. Oggi siamo di fronte ad una stagione molto difficile, soprattutto per i giovani di questo Paese ai quali una classe dirigente non adeguata e poco coraggiosa non ha saputo garantire una prospettiva futura migliore di quella dei loro padri. La storia ci insegna che il cambiamento richiede energie fresche e aria nuova, ma richiede anche impegno e sacrificio nel rispetto dei principi democratici che ognuno di noi può mettere in campo dimostrando di avere un debito di riconoscenza verso coloro grazie ai quali respiriamo ogni giorno il profumo della libertà ".
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