Oggi ricordiamo Vasile Clim, 'esterno' Aim non in regola: e ora solo "profondo cordoglio"?
Sabato 11 Dicembre 2010 alle 10:19 | 0 commenti
Giorgio Langella, FdS - Dopo 5 giorni di agonia è morto Vasile Clim. Vasile Clim era un operaio moldavo, un nostro cittadino, caduto dal tetto dell'autorimessa AIM di via Fusinieri domenica scorsa, mentre lavorava. Vasile Clim è morto, ucciso da un lavoro sempre più precario e irregolare. Secondo la ricostruzione dello Spisal, lavorava senza essere messo in regola. Il lavoro in nero, senza regole e senza sicurezza, è ormai una delle forme "normali" di lavoro.
Adesso ci sarà qualche articolo sui giornali, un breve ricordo. Si parlerà di "fatale incidente", ci saranno espressioni di "profondo cordoglio".
Poi tutto continuerà come prima: cancellazione dei diritti, lavoro sempre più precario, salari bassi, controlli insufficienti, sicurezza poca o nulla, tanti ricatti. La necessità di lavorare verrà sfruttata per ottenere sempre maggiori profitti. La sicurezza e la vita dei lavoratori verranno messe in secondo piano. La priorità sarà sempre e comunque "il guadagno" di "lorpadroni".
Vasile Clim è uno dei tanti caduti sul lavoro che quotidianamente ci sono nel nostro paese. Dall'inizio dell'anno sono oltre 990 (una media di 3 ogni giorno). Gli invalidi, sempre dall'inizio del 2010, sono oltre 24.970. È una vera e propria strage, indegna di un paese civile. Ma il ministro Tremonti ha la spudoratezza di affermare che la legge 626 (quella sulla sicurezza sul lavoro) è "un lusso che non possiamo permetterci" e che "i troppi diritti in fabbrica mandano via le imprese" (dichiarazioni del 25 agosto 2010).
Non c'è nessuna fatalità negli infortuni sul lavoro. I morti sul lavoro non sono quasi mai "per caso", sono la causa di un modello di sviluppo che considera il lavoro una merce e nulla più. Un modello di sviluppo che deve essere combattuto e cambiato dalle radici.
Giorgio Langella
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della sinistra di Vicenza
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