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Riceviamo da Giorgio Langella, segretario regionale del PdCI, e pubblichiamo.

Oggi alle 16 il “giovane” segretario del PD, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, incontrerà il capo di Forza Italia, il pregiudicato Silvio Berlusconi, per accordarsi sulla legge elettorale. È imbarazzante che le sorti democratiche di un paese (la legge elettorale è fondamentale) dipendano dalle decisioni (e, plausibilmente, dalle convenienze) di un condannato in forma definitiva per truffa ai danni dello Stato.

Renzi ci fa sapere che vedrà Berlusconi nella sede del PD, sotto una foto storica di Che Guevara e Fidel Castro. Renzi crede, così, di “essere un duro”,  di dire “qualcosa di sinistra”. No, caro segretario del PD, lei sta facendo solo “qualcosa di sinistro” dando ancora una volta credito a un personaggio pregiudicato e pluri-inquisito come Silvio Berlusconi. Un personaggio che ha devastato il nostro paese con leggi ad-personam e con una legge elettorale (il cosiddetto porcellum) dichiarata incostituzionale nelle sue parti fondamentali.

 

Renzi incontra Berlusconi solo per patteggiare una nuova legge che favorirà le oligarchie che comandano il paese. Patteggerà qualcosa che conviene a entrambi in cambio di qualcos'altro che non si conosce. Non c'è alcun “cambio di passo” nella trattativa sottobanco che porta all'incontro odierno. Non c'è nessuna “novità”. C'è solo il solito vecchio metodo di fare politica per i propri interessi di bottega. È il “berlusconismo trionfante”, quel misto di furberie, slogan, colpi di teatro, promesse e nessuna prospettiva per il paese.

 

Nulla di nuovo sotto il sole e, soprattutto, nulla di buono.